Colpire chi racconta, una riflessione sul caso Khashoggi

‘Sono solo un giornalista indipendente che usa la penna per il bene del suo paese’” a chi lo definiva dissidente, Jamal Khashoggi rispondeva così. Il futuro dell'intesa tra Riad e Washington garantisce visibilità mediatica  all'indagine sulla scomparsa del giornalista saudita inviso al principe ereditario, così come  i particolari raccapriccianti sulle modalità dell'omicidio, dentro il consolato saudita ad Instanbul. Proprio un anno fa l'omicidio della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia. Chi teme la verità continua a colpire chi racconta, con modalità diverse ma con lo stesso obiettivo: fare chiudere il taccuino, per sempre.

Lirio Abbate, vice direttore de L'Espresso vive da anni sotto scorta  per essersi sempre occupato di mafia e ha subito diverse intimidazioni per aver scoperto prima degli inquirenti, delle infiltrazioni criminali a Roma «Non erano eroi, ma giornalisti» è  il reading teatrale che sta portando in giro per l'Italia.

Nel video l'intervista a Lirio Abbate.

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