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Consiglio dei Ministri: approvato reddito di cittadinanza e quota cento

18 gen 2019
Di Maio, Conte e Salvini
Di Maio, Conte e Salvini
Il Consiglio dei Ministri ha dato via a reddito di cittadinanza e quota 100. Un decreto da 22 miliardi, di cui il governo assicura di aver trovato le risorse.

Il vicepremier Matteo Salvini esulta per il provvedimento sulla quota cento. Il provvedimento prevede che chi è nato entro il 1956 e ha lavorato senza interruzioni almeno dal 1980 potrà andare in pensione a partire da aprile. "Sono felice", ha dichiarato, "tanto impegno ma ci siamo: dalle parole ai fatti. Ci dicevano che non si poteva: diritto alla pensione per un milione di italiani contiamo possa trasformarsi in diritto al lavoro per un altro milione di italiani che non deve scappare all'estero". Ci sarà "subito la liquidazione per il settore pubblico, 30 mila euro cash", ha aggiunto Salvini. Con quota 100, ha ribadito, "non c'è nessuna penalizzazione e nessun taglio, sarà una libertà di scelta". "62 anni e 38 anni versamenti senza penalizzazione ed è solo il punto di partenza, l'obiettivo è quota 41.

Col reddito di cittadinanza, storica battaglia dei Cinque Stelle, si parte da aprile e, sottolinea il vicepremier Luigi Di Maio, ci saranno norme "anti-divano" per evitare gli abusi. Il provvedimento riguarderà 1,32 milioni di nuclei familiari, fra cui 164 mila stranieri. "Un'impresa che assume chi prende il reddito di cittadinanza arriva fino a 18 mesi di sgravi fiscali." -spiega Di Maio - "se chi prende il reddito decide di aprire un'azienda riconosciamo fino a 16 mesi di assegno per avviarla. Perché questa misura serve anche a stimolare l'autoimpiego e ad abbassare il costo del lavoro, su cui c'è tanto da fare". Chi otterrà il reddito di citadinanza avrà diritto di mantenerlo fino a quando non troverà un impiego. Il disoccupato sarà obbligato a rispondere a tre richieste di impiego, prima che gli venga revocato. "Non converrà rifiutare la prima domanda, perché dalla seconda l'offerta è più lontana, e la terza è in tutta Italia", spiega Di Maio. Oltre al patto per il lavoro e al patto per l'inclusione sociale ci sarà anche "un patto per la formazione", siglato con "enti di formazione bilaterale, enti interprofessionali o aziende", per chi non è "adeguatamente formato" per entrare subito nel mondo del lavoro. "Per febbraio saremo pronti a pubblicare il sito internet che dirà quali documenti sono da preparare e poi il sito da marzo sarà attivo per recepire la documentazione. Non c'è bisogno di andare a nessuno sportello se non si vuole. Possibile fare tutto con il portale" ma in alternativa si potrà usare "un normale sportello postale" o ancora i Caf. La platea di chi percepirà il reddito di cittadinanza - ha spiegato - sarà "per il 50% al Sud e per il 50% al centro-Nord".

Previste anche delle pensioni di cittadinanza che andranno ad aiutare i pensionati che vanno alla mensa dei poveri. Ci saranno 780 euro se il soggetto vive da solo e per un nucleo fino a 1032 euro di pensione di cittadinanza", ha detto ancora Di Maio.

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