Logo San Marino RTV

Consultazioni, lunedì inizia il secondo giro; Salvini: "Con taglio tasse e burocrazia, io ci sono"

di Filippo Mariotti
7 feb 2021
Consultazioni, lunedì inizia il secondo giro; Salvini: "Con taglio tasse e burocrazia, io ci sono"

Lunedì partirà un secondo, più rapido, giro di consultazioni del presidente incaricato Draghi. Queste continueranno coi partiti maggiori nella giornata di martedì, chiudendosi con il Movimento 5 Stelle. La riserva sulla formazione del governo potrebbe essere sciolta nella seconda parte della settimana entrante.

A livello internazionale, intanto, la politica esulta per l'incarico a Mario Draghi. Christine Lagarde, presidente della Bce, in un'intervista al francese Journal Du Dimanche, afferma che "l'Italia e l'Europa sono fortunate che Mario Draghi abbia accettato la sfida di aiutare a mettere fine alla crisi economica e sociale dell'Italia, in un momento in cui questa è il Paese dell'Eurozona colpito più duramente dalla pandemia". Riguardo al suo predecessore all'Eurotower, parla di una persona con competenza, coraggio e umiltà

Toni diversi sul fronte interno, ma Draghi pare convincere quasi tutti. L'ultimo, in ordine temporale, è il segretario della Lega, Matteo Salvini, che ospite del programma 'Il caffè della domenica' su Radio 24, ha affermato: "Io sono uno molto pragmatico e concreto: se nei prossimi mesi si potrà operare un taglio delle tasse e della burocrazia per far ripartire i cantieri e dare respiro a famiglie, commercianti e imprese, io ci sono”. Sulla sua presunta conversione europeista dopo le consultazioni con il premier incaricato, risponde con ironia: "Lascio agli altri le etichette". Nessun appoggio esterno, chiarisce: “Se c'è un progetto di Paese che ci convince, ovviamente della durata dei mesi che sarà, ci siamo”. Salvini smentisce invece che, durante l'incontro con Draghi, si sia parlato di ministri: “Il toto poltrone è l'ultima delle mie preoccupazioni”. Sulla scelta di Fratelli d'Italia di chiamarsi fuori, il segretario della Lega dice di rispettare la scelta, aggiungendo che “probabilmente se avessi dovuto fare l'interesse solo del mio partito, avrei potuto anch'io dire di no a priori”. Ma, termina, “penso che il momento sia così importante e che Italia meriti amore, sforzo e coraggio di tutti”.

E proprio Giorgia Meloni, nell'anticipazione dell'intervista che andrà in onda questa sera al Tg2, spiega le ragioni del suo 'no': “Noi al governo col Pd e con i 5 Stelle abbiamo promesso che non ci saremmo andati e non ci andremo. Purtroppo – continua -, il centrodestra, con Fratelli d'Italia dentro o fuori dal governo, è minoritario nel Parlamento e quindi vinceranno sempre loro sulle grandi questioni. È il tema che ho posto anche agli alleati".

Nicola Zingaretti promette invece l'appoggio a Draghi: "Nel Pd c'è unità assoluta su un punto che condivido anche io: con Draghi con le nostre idee, con i nostri valori. Perché la storia sta dimostrando che le nostre idee hanno fondamento", chiarisce il segretario dem, commentando poi l'apertura del leader della Lega al governo Draghi: "Salvini ha dato ragione al Pd". "Tutti possono riconoscere che l'idea di risolvere i problemi distruggendo l'Europa era fallimentare. Si apre una fase nuova, vedremo le coerenze", ha aggiunto. Non dimentica però Giuseppe Conte, premier uscente, per cui la stima di Zingaretti sembra rimasta inalterata: "Conte è già un protagonista, anche della possibilità di formare adesso un governo Draghi. È una personalità che ha dato grande contributo, spero continuerà a darlo". 



Riproduzione riservata ©