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Conte lancia l'ultimatum a Lega e M5S: "Basta polemiche o me ne vado"

Il presidente del Consiglio: "Abbiamo vissuto in perenne campagna elettorale, lo avevo sottovalutato"

di Francesca Biliotti
3 giu 2019
Giuseppe Conte, foto ansa
Giuseppe Conte, foto ansa

C'era molta attesa per il discorso del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dopo che le elezioni europee hanno sancito il totale ribaltamento dei rapporti di forza all'interno del governo, con la Lega oltre il 30% e il M5S più che dimezzato. Dunque ultimamente troppi litigi tra gli alleati e il presidente del consiglio ha pensato di lanciare un ultimatum, per dire basta con le polemiche sterili, i proclami da campagna elettorale, e che vuole una risposta chiara e univoca da Lega e 5Stelle, o rimetterà il suo mandato. “Non sono disposto a vivacchiare”, sono state le sue parole. In questi ultimi mesi, ha detto, è stato come vivere in una campagna elettorale permanente, “un aspetto che io stesso avevo sottovalutato”, ha ammesso, dando l'impressione di un governo fermo, mentre così non è, anzi ha parlato di fase 2 ormai pronta ad essere lanciata, dopo la fase 1 del primo anno finalizzata, ha spiegato “a proteggere le fasce sociali più colpite dalla crisi economica”, ed ha ricordato decreto dignità, reddito di cittadinanza e quota 100. La fase 2 invece è tesa alla crescita, agli investimenti, alla semplificazione burocratica e alle grandi riforme. “La prossima legge di bilancio - ha annunciato – sarà impegnativa, caratterizzata da spending review, anche per evitare l'aumento dell'Iva" e, non da ultimo, una eventuale procedura d'infrazione dell'Unione Europea. Insomma c'è molto da fare e per farlo Conte chiede a Lega e 5Stelle un cambio di passo. “Dobbiamo uscire dai proclami – ha sottolineato con forza – per dar vita ad una programmazione strategica lungimirante, perché fino alla sua ultima ora questo deve continuare ad essere il governo del cambiamento. Se si continua ad indugiare – ha aggiunto - nelle polemiche a mezzo stampa, alle freddure a mezzo social, non possiamo lavorare”. In ultimo ha ringraziato il presidente della Repubblica Mattarella per i consigli che gli ha sempre voluto elargire.


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