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Coprifuoco: grande rispetto delle regole nel riminese

7 nov 2020

Grande rispetto delle regole nella prima notte di coprifuoco a Rimini, dalle vie dei pub del centro storico ai viali del mare. Sono da poco scattate le 22 e su Corso d'Augusto c'è chi si affretta a tornare a casa. La volante della polizia si avvicina a un passante e abbassa il finestrino. "Dove sta andando?". "Ho appena finito di lavorare", risponde un giovane con la mascherina che nomina un ristorante del quartiere Borgo San Giuliano. Tutto attorno è deserto quando in un venerdì sera qualunque prima del coronavirus le vie sarebbero piene di giovani diretti ai locali.

Alcune auto dei carabinieri attraversano il centro e si dirigono sul mare dove formano un posto di blocco. Tutti gli automobilisti fermati dimostrano di conoscere le nuove regole e allungano l'autocertificazione ai militari. Si tratta per lo più di lavoratori. Un ciclista che dice di abitare nei dintorni si fa vedere in strada dopo le 22 senza i documenti. "Lavoro in un ristorante", racconta. I militari raccolgono i dati di tutti e fanno le loro verifiche. "È un territorio piuttosto rispettoso delle regole", si sente commentare tra le forze dell'ordine.

Sui marciapiedi di Bellariva e Miramare non ci sono nemmeno le schiave del sesso, come avviene di solito. Anche la prostituzione si è fermata, ma non i reati. I carabinieri vengono insospettiti dalla manovra bizzarra di un motorino. Ne fermano il guidatore che risulta essere un pluripregiudicato, mentre il mezzo era stato rubato pochi minuti prima ad un anziano signore di Riccione. L'uomo è perciò stato denunciato.



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