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Covid-19: 6 nuovi decessi nel Riminese. Fra le vittime anche un 46enne

In Emilia-Romagna sono 1.725 i nuovi positivi; oltre 21.000 nell'intero Paese. Affondo di Draghi alle Regioni sul tema delle somministrazioni dei vaccini. Ancora tensioni tra UE ed AstraZeneca

24 mar 2021

46 anni: è l'età di una delle 6 persone decedute nelle ultime 24 ore, nel Riminese, a causa del Covid. Pandemia, dunque, che continua a mietere vittime anche in fasce della popolazione comunemente considerate non ad alto rischio. 175, invece, i nuovi casi in Provincia: numeri in aumento rispetto al precedente aggiornamento. E questo nel giorno in cui vengono diffusi i dati complessivi della Romagna relativi alla settimana dal 15 al 21 marzo. Evidenziata una stabilizzazione dei nuovi casi; crescono invece i ricoveri, anche in terapia intensiva. La Regione lancia intanto una seconda manifestazione d'interesse per rafforzare le fila del personale sanitario, aprendo anche a professionisti formatisi all'Estero. Quasi 9.000 le assunzioni dall'inizio dell'emergenza.



Tornando al bollettino odierno, in Emilia-Romagna sono ancora sotto quota 2.000 i nuovi positivi. “Tasso di positività” al 5%. Sempre alto, seppure in calo, il numero dei decessi: 45. Stabili le terapie intensive; mentre continua la flessione dei ricoveri nei reparti Covid. Intanto il Premier Draghi annuncia che in settimana verranno resi pubblici dal Governo tutti i dati sui vaccini. Difficili da accettare – sottolinea il Presidente del Consiglio - le differenze, nella somministrazione delle dosi, tra le varie Regioni. Alcune – aggiunge - “trascurano i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità, probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale”. Nel frattempo, in Italia, risale il numero dei nuovi casi: oltre 21.000. 460 le vittime. Non cessa infine il braccio di ferro tra Unione Europea ed AstraZeneca. Bruxelles ha richiesto un'ispezione, sospettando che in uno stabilimento di una multinazionale – ad Anagni - vi fossero “nascoste” 29 milioni di dosi, pronte ad essere recapitate nel Regno Unito. “Dichiarazioni inesatte”, ha affermato l'azienda anglo-svedese. Nei magazzini – è stato detto – vi sono 16 milioni di dosi “in attesa del rilascio del controllo di qualità e destinate all'Europa”.


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