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Covid: in E-R 2.428 casi e 31 morti, salgono i ricoveri

Intanto l'ausl romagna fornisce una fotografia dell'Ultima settimana

11 nov 2020
Covid: in E-R 2.428 casi e 31 morti, salgono i ricoveri

Sono 2.428, nelle ultime 24 ore, i contagi da Covid. Sono stati scoperti grazie a 20.670 tamponi. I ricoverati continuano ad aumentare e si contano 31 vittime: fra loro anche un uomo di 42 anni a Parma. Dei nuovi contagiati sono 1.292 gli asintomatici, individuati nell'ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. 

Attualmente in Emilia-Romagna ci sono 43.891 casi attivi, il 95% dei quali in isolamento a casa perché non necessita particolari cure. Continuano a crescere però i ricoverati: quelli in terapia intensiva sono 222, sette in più di ieri, mentre i pazienti negli altri reparti Covid raggiungono quota 2.072 (+52). I morti sono quasi tutti over 75, anche se a Parma si registrano decessi di uomini di 42 e 51 anni. Ce ne sono stati otto a Modena, sei a Parma e Ravenna, cinque a Reggio Emilia, tre a Bologna, due nel Piacentino e uno in provincia di Forlì-Cesena La situazione dei contagi nelle province dell'Emilia-Romagna vede Modena con 599 nuovi casi e Bologna con 527; a seguire Reggio Emilia (275), e Ravenna (168).

Nella scorsa settimana 2.851 positività in Romagna su un totale di 29.431 tamponi, con una incidenza dunque del 9,7 per cento che, pur aumentando rispetto alla settimana precedente, resta ancora più bassa rispetto all'incidenza nazionale. Su questo dato si registra, nell’ultima settimana, un aumento in tutti i territori, con Rimini e Ravenna ancora con dati superiori rispetto a Forlì e Cesena.. E' anche bene evidenziare che tra le nuove positività nella settimana di riferimento un numero significativo è stato riscontrato in ospiti di Case residenze anziani (soprattutto nel Ravennate), in situazioni cioè confinate, e con pazienti che già si trovavano di fatto isolati al momento della diagnosi. 


Per quanto riguarda l'occupazione dei posti letto, nella settimana di riferimento si è verificato un aumento, in questo caso omogeneo tra i vari territori, di malati nei reparti di degenza e anche dei ricoverati nelle terapie intensive, sia in valore assoluto sia in termini percentuali rispetto al totale dei ricoverati.

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