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Dopo un aprile nero, a maggio la ripresa nel mondo del lavoro in Emilia-Romagna

di Maria Letizia Camparsi
15 lug 2020
Nel video l'intervista a Vincenzo Colla, assessore Sviluppo e Lavoro
Nel video l'intervista a Vincenzo Colla, assessore Sviluppo e Lavoro

Dopo sei anni di crescita arriva il primo stop, a causa del Covid. Lo rileva un rapporto pubblicato dalla Regione Emilia-Romagna, secondo cui ad aprile si era registrato il minimo storico in regione: il 68% di assunzioni in meno rispetto allo stesso mese del 2019 e a pagare il prezzo più alto sono state le donne. Tra i settori più colpiti, il commercio e il turismo. Massiccio il ricorso agli ammortizzatori sociali, per un totale di 183 milioni di ore da gennaio. A maggio arriva invece la spinta della riapertura, con un aumento delle assunzioni del 40,4% rispetto al mese precedente.

"L’industria prende il volo, con una risalita delle assunzioni pari al 70,4% del livello registrato a febbraio - afferma Vincenzo Colla (nel video la sua intervista), assessore regionale allo Sviluppo e al Lavoro - il settore terziario invece soffre ancora e avrà bisogno di un aiuto fino alla ripresa, che pensiamo avverrà nel 2021".

Secondo una stima sul bilancio degli enti locali, nella classifica dei Comuni più colpiti economicamente dal Covid: Rimini è al quarto posto, a conferma che a soffrire di più sono le zone che vivono di turismo. A maggio, nel settore dei servizi, le assunzioni sono il 47,4% di quelle di febbraio. Ad eccezione di alberghi e ristoranti, la sospensione dei licenziamenti e il massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali hanno impedito in gran parte la perdita di posizioni a tempo indeterminato nel periodo marzo-maggio. Nello stesso periodo, le richieste di Naspi sono aumentate del 36% rispetto al 2019. Per quanto riguarda l’indennità di 600 euro introdotta dal Decreto Cura Italia, secondo i dati dell’Inps, al 22 maggio in Emilia-Romagna erano state accolte circa 330mila domande.



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