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Duro intervento di Indino contro il governo: “Se non ci uccide il virus, saranno i debiti”

Il presidente di Confcommercio Rimini denuncia la totale incertezza in cui sono stati lasciati gli imprenditori: “Si chiude, si apre, si richiude senza un’organizzazione definita e senza ristori adeguati”

di Filippo Mariotti
18 dic 2020
Duro intervento di Indino contro il governo: “Se non ci uccide il virus, saranno i debiti”

È un vero e proprio sfogo quello di Gianni Indino, presidente di Confcommercio Rimini. A scatenare l'indignazione, la totale mancanza di certezze sulle festività natalizie: “Si chiude, si apre, si richiude senza un’organizzazione definita e senza ristori adeguati”, afferma. “E se non sarà il virus ad ucciderci - denuncia Indino -, saranno i debiti che via via si accumulano per colpa di un governo incapace di mettere in campo soluzioni efficaci che tengano conto dell’enorme difficoltà in cui versano imprese, i lavoratori e le famiglie del nostro Paese”. 

Confcommercio sottolinea che commercianti e ristoranti avevano aguzzato l'ingegno, proponendo ad esempio un Capodanno a mezzogiorno, ma quasi tutto andrà in fumo a causa del “lockdown di Natale”. Perché - ritiene Indino - i legislatori non capiscono le modalità necessarie ad attivare un’impresa, come i tempi di organizzazione, la spesa e la chiamata dei dipendenti. E fa l'esempio della Germania che ha anch'essa deciso un lockdown pesante per le festività, “ma lo hanno deciso in tempo e hanno già adeguatamente sostenuto le imprese colpite”. E ancora una volta i lavoratori autonomi pagheremo il prezzo più alto e le aziende ora sono stanche e disperate. Almeno – conclude Gianni Indino – ci si faccia trovare pronti per la vaccinazione: “Abbiamo perso tanto tempo e non possiamo perdere anche il treno che porterà fuori dalla pandemia”. Oggi “siamo rossi, ma di rabbia”



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