
Una riforma, per rendere più efficiente il servizio dei medici di medicina generale: è quella che ha presentato ai sindacati confederali, l'assessore alla salute dell'Emilia-Romagna Massimo Fabi. Il documento approvato dalla giunta prevede nuove forme organizzative e coinvolge i medici di base e i pediatri a scelta libera. L'organizzazione prevede l'istituzione delle Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) e delle Unità complesse di cure primarie (Uccp), forme organizzative rispettivamente monoprofessionali (cioè composte solo da medici) e multiprofessionali che opereranno in sinergia tra Case della comunità - già 141 attive in regione - e studi medici distribuiti sul territorio.
I medici di medicina generale, i pediatri e gli specialisti ambulatoriali saranno chiamati a condividere protocolli, strumenti informativi e percorsi comuni, assicurando la continuità delle cure e una presa in carico più efficace soprattutto per le persone con patologie croniche o bisogni complessi. Ogni Aft sarà un presidio riconoscibile con un bacino tra i 7mila e i 30mila assistiti, mentre le Uccp metteranno in rete medici, infermieri, assistenti sociali e altri professionisti per garantire un'assistenza integrata.
Ogni Aft sarà collegata a una Uccp di riferimento. "Questo provvedimento - dice Fabi - segna una svolta nella ridefinizione della rete dei servizi territoriali e, una volta completato, potrà orientare la sanità regionale verso un modello di assistenza sempre più integrato e vicino ai cittadini. Cruciale, in questo contesto, la collaborazione tra medici, pediatri, specialisti e i professionisti delle professioni sanitarie. Così come, lo ribadisco ancora una volta, i Cau che restano un elemento di positività del sistema che andrà meglio definito e rafforzato con il nuovo assetto".