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Emilia Romagna, screening e test sierologici al via soprattutto a Rimini, Piacenza e Medicina

L'annuncio arriva dal commissario per l'emergenza Venturi che avverte: "Il Covid-19 non è una serie tv che deve finire in sei puntate, serve tempo"

di Francesca Biliotti
16 apr 2020
dalla corrispondente Francesca Biliotti
dalla corrispondente Francesca Biliotti

La Regione dice sì alla ripresa produttiva nel comparto della nautica, riporta il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini, che parla di “notizia che fa ben sperare per la ripartenza e il futuro dell'economia locale”. Il commissario per l'emergenza Sergio Venturi invece si concede una considerazione tra l'amaro e il polemico: “Otto settimane di studio di una malattia sono nulla, un soffio – sono state le sue parole – il Covid-19 che sta affliggendo l'uomo non è una serie televisiva per cui tutto deve risolversi in 6 puntate, serve più tempo”. Questo per dire che ancora è difficile trarre bilanci definitivi su questa malattia, che in Regione ha causato 21.486 casi, 457 in più da ieri. 55 i decessi, 2.843 in totale, una trentina meno di ieri, di cui 5 a Rimini: e a proposito di Rimini, la Giunta ha deciso di partire con screening e test sierologici, soprattutto nelle province più colpite, ossia Piacenza, Medicina e, appunto, Rimini. Rimini oggi registra 25 casi in più, in controtendenza rispetto agli ultimi giorni, quando erano molto diminuiti, ma per Venturi la spiegazione è nelle case di riposo, luoghi da trattare con la massima attenzione per evitare focolai, ha detto. A Ferrara, ad esempio, provincia meno infetta, i 60 casi in più di oggi sono tutti nelle rsa. In Romagna sono complessivamente 4.025 i casi (63 in più), 904 a Ravenna (+15), 752 a Forlì (16 in più), 595 a Cesena (+7), 1.774 a Rimini (+25).

Nelle Marche invece il numero degli attualmente contagiati è di 5.582, 79 più di ieri. 2.249 i positivi a Pesaro-Urbino, dunque 19 in più, 1.664 ad Ancona, 17 più di ieri. A Pesaro, in particolare, il sindaco Matteo Ricci indica tre priorità per partire con la fase 2, sia pure graduale, ossia la mappatura della popolazione, tamponi e test veloci, e la disponibilità di guanti e mascherine. “E' urgente – sostiene – che il comitato scientifico indichi quali sono i test più affidabili e certifichi che chi ha avuto il Covid-19, sviluppando gli anticorpi, diventi immune e per quanto tempo”.


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