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"Fare squadra per uscire dalla crisi". Il nuovo modello strategico per la Romagna

È l'indagine flash su ripartenze e prospettive autunnali effettuata da Confindustria Romagna. Il presidente Paolo Maggioli: "Grande voglia di guardare avanti"

di Giacomo Barducci
17 set 2020
Sentiamo Paolo Maggioli
Sentiamo Paolo Maggioli

Questa mattina nella sede della Confindustria Romagna il presidente Paolo Maggioli ha fatto il punto sulla ripartenza di tutto il territorio. Illustrate le prospettive autunnali rilevate da un'indagine del Centro studi dell'Associazione.

“Si è ripartiti ma sostanzialmente non ci si è mai fermati, almeno in questo agosto” evidenzia Maggioli. “La situazione della Romagna – spiega – rispecchia un po la situazione dell'intero paese: preoccupazione per quello che è successo e succederà ma anche grande voglia di reagire e guardare avanti”. 

Le aziende "hanno approfittato della situazione per riorganizzarsi e ristrutturarsi". Al termina della pandemia, Confindustria auspica un nuovo modello di società e di economia, anche per la Romagna, e per Maggioli per arrivarci si deve partire dal "fare squadra, perché al territorio romagnolo non manca niente. Abbiamo delle aziende fortissime sul piano nazionale e internazionale". In base all'indagine, nei prossimi mesi oltre il 10 per cento delle imprese continuerà a ricorrere al lavoro agile.

L'indagine ha fatto emergere anche le priorità delle imprese delle tre singole province romagnole. In particolare in quella di Forlì-Cesena si richiede l'adeguamento dell'E45/E55, l'alta velocità e le reti digitali. Maggioli si è poi auspicato la trasformazione di Ravenna in "capitale delle energie rinnovabili", come l'ha voluta definire. Mentre per Rimini Confindustria chiede una maggiore attenzione al settore della manifattura per evitare che le aziende traslochino in zone limitrofe "dove vengono offerte condizioni urbanistiche e normative più appetibili", come si legge nel rapporto.


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