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Fase 2: da cameriera a bracciante. Riccionese, 'ho 3 figli da mantenere'

7 mag 2020
@soldioggi.it
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"Raccolgo le fragole, mi abbronzo, lavoro con la testa sgombra e col sorriso. Insomma sono felice". È il racconto di Paola Caramori, riccionese di 43 anni che ha sempre lavorato come cameriera stagionale in hotel e che da poco è passata all'agroalimentare. "Ho tre figli da mantenere e mio marito al momento ha la cassa integrazione", racconta la donna che ha aderito a un programma del Comune di Riccione per il ricollocamento degli stagionali del turismo in aziende agricole locali in cerca di manodopera. La richiesta di Caramori è stata una delle prime ad essere gestite dall'assessorato alle Attività economiche e dall'ufficio Suap. "La mia amica Rosa ed io, abbiamo mandato una mail con i nostri dati e fatto presente in poche righe la situazione in cui ci troviamo", prosegue la donna. "Qualche informazione sui lavori precedenti e i recapiti telefonici. Venti giorni dopo ci ha chiamato un'azienda agricola di Viserba. Con la stagione che non si sa quando partirà, dobbiamo darci da fare, il lavoro non mi spaventa e quindi via abbiamo preso l'occasione al volo. Un bel sollievo sapere che la mattina ti alzi e hai un lavoro". Anche l'amica Rosa Argentiere, 39 anni, ha sempre lavorato come cameriera di sala in albergo. "Non possiamo certo rimanere con le mani in mani - ha detto - per noi lavorare è importante, le spese ci sono e sono tante". Entrambe ora lavorano nella stessa azienda. "Ho una sola parola: grazie", ha aggiunto la sua amica. (Ansa)


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