RIMINI

'Favorì immigrazione e soppresse cadavere', estradato

'Favorì immigrazione e soppresse cadavere', estradato.

E' stato estradato e arriverà in serata in Italia, scortato dal Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia della Criminalpol (Scip), Ali Irfan, 33enne pakistano, arrestato in seguito alle indagini dei carabinieri di Riccione (Rimini) sul ritrovamento del cadavere, in un fosso di scolo di San Giovanni in Marignano, del connazionale Maalik Hussain, di 27 anni, il 7 settembre 2018.
Ali Irfan era stato arrestato in Grecia il 30 ottobre con mandato europeo e in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Rimini. Era stato identificato all'estero dai militari dell'Arma di Riccione, coadiuvati nella penisola balcanica dalla seconda Divisione Interpol dello Scip e dall'Ufficio dell'Esperto per la Sicurezza di stanza ad Atene.

All'arrivo a Fiumicino, negli uffici di Polizia di Frontiera Aerea saranno espletate le formalità di rito e successivamente sarà portato in carcere a disposizione della Procura di Rimini. Irfan è accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e della soppressione del cadavere di Maalik Hussain, morto soffocato, in un vano nascosto di un camioncino per cavalli, il 27enne Maalik che avrebbe voluto raggiungere il Nord Europa. Un messaggio vocale ("io sto morendo qui fratello Irfan, dove sei finito?"), di Maalik inviato all'uomo che lo stava portando in Italia, cioè Irfan, appunto, aveva incastrato definitivamente il trafficante.

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