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Fiera, svolta nella fusione tra Rimini e Bologna. L'Emilia-Romagna scende in campo e tira dritto

23 gen 2021

Il comunicato del presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini rende noto l'impegno ad aumentare (senza però indicare di quanto) la partecipazione azionaria della Regione nel capitale sociale per sostenere il progetto industriale di un'unica società fieristica tra Bologna Fiere e Italian Exhibition Group (nata a sua volta nel 2016 dall'unione delle fiere di Rimini e Vicenza ). I toni, dopo l'incontro avuto con i sindaci di Rimini e Bologna, sono entusiastici, quasi a voler spazzare via i malumori di un accordo che vede un rallentamento per via di forti dubbi politici, anche perché avviene a fine mandato delle due amministrazioni coinvolte, e che vede da una parte IEG, che a Rimini è anche proprietaria dei quartieri fieristici, dall’altra Bologna Fiere, che ha una situazione proprietaria più complessa. 

Il nodo attorno al quale l'iter, avviato dalle 2 società nello scorso ottobre con un accordo non vincolante, rischia lo stallo è quello sui possibili assetti societari della maxi-fiera: Bologna vuole una fusione per incorporazione, Ieg una holding. L'aumento del peso azionario della Regione orientato dunque a sbloccare la situazione, affinché si arrivi alla fusione, ed alla creazione del gruppo leader, entro maggio. Tra le certezze il fatto che spetterà a Rimini la Presidenza: probabile che il ruolo venga ricoperto proprio dal sindaco Gnassi, in scadenza di mandato. 



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