AMBIENTE

Flash mob di Legambiente a Riccione per dire sì all'eolico: "Smantellare le piattaforme petrolifere"

"Un grave ritardo che dipende solo dalla volontà politica”

Flash mob di Legambiente a Riccione per dire sì all'eolico: "Smantellare le piattaforme petrolifere".

Legambiente ribadisce il proprio appoggio al progetto di un parco eolico al largo di Rimini. E lo fa con un flash mob a Riccione, in occasione della tappa in Emilia-Romagna della Goletta Verde 2020. Presenti all'iniziativa anche il gruppo locale di Greenpeace, i giovani di Fridays for Future Rimini e la Fondazione Cetacea, che ha ospitato il dibattito seguente al flash mob. Per l'associazione, l'energia pulita cresce ancora troppo lentamente rispetto a quanto si potrebbe e si dovrebbe fare per rispettare gli impegni nella lotta ai cambiamenti climatici: di questo passo, afferma, gli obiettivi fissati al 2030 dal Piano energia e clima verrebbero raggiungi con 20 anni di ritardo.

Secondo Legambiente è invece necessario smantellare le piattaforme petrolifere nell’Adriatico e dire no al progetto di CCS (Carbon Capture and Storage) di Eni a Ravenna per la cattura del carbonio. “Tecnologia costosa e fallimentare” nelle parole dell'associazione. Un progetto che rappresenta un ulteriore sussidio alle fonti fossili, distogliendo risorse pubbliche a progetti davvero innovativi.

La richiesta presentata, invece, dagli sviluppatori del progetto off-shore a largo di Rimini è, per l'associazione ambientalista, una proposta che può rappresentare un elemento importante per il settore energetico del territorio e nella riconversione del settore estrattivo, considerata la crisi del 'settore oil and gas' e in vista dell’ormai necessario programma di dismissione delle piattaforme estrattive inattive.

“Le risorse dell’Innovation Fund – ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente di Legambiente – devono essere destinate a sostenere l’efficienza energetica e le rinnovabili per accelerare la transizione verso un’Europa libera da fonti fossili e con zero emissioni nette entro il 2040, per contribuire così a contenere il surriscaldamento del pianeta entro la soglia critica di 1.5°C in coerenza con l’Accordo di Parigi. Il denaro dei contribuenti europei deve servire per tradurre in realtà il Green Deal Europeo, non può essere sprecato finanziando progetti, come la cattura e il sequestro del carbonio, che guardano al passato e rendono più acuta l’emergenza climatica”. Legambiente ricorda che i dati sull’eolico in Italia raccontano un impegno largamente insufficiente. Secondo il report di WindEurope, il 2019 è stato un anno record per l’eolico offshore, con l’Europa che ha installato 3,6 GW di nuova capacità eolica offshore, per un totale di 22 GW di eolico in mare.

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