COMMEMORAZIONE

Genova: un anno fa il crollo del Ponte Morandi. Mattarella abbraccia i familiari delle vittime

Il comitato dei familiari chiede la revoca delle concessioni ad Autostrade

A Genova la cerimonia di commemorazione in ricordo delle 43 vittime del crollo di ponte Morandi nel capannone sotto la nuova pila 9 del viadotto dove viene celebrata la messa dall'arcivescovo della città il cardinale Angelo Bagnasco. La cerimonia ha avuto inizio con la lettura dei nomi delle vittime. 

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accolto dagli applausi, ha abbracciato i familiari delle vittime prima dell'inizio della commemorazione delle 43 vittime del crollo del ponte Morandi. Non tutti i familiari delle vittime partecipano alla cerimonia. Alcuni hanno definito la commemorazione una passerella di politici.
Alla commemorazione c'era anche l'Ad di Atlantia ed ex amministratore delegato di Autostrade per l'Italia Giovanni Castellucci, tra gli indagati per il crollo. Presente anche l'attuale ad di Aspi Roberto Tomasi. Con Castellucci sono arrivati anche Gianni Mion presidente di Edizione e Giuliano Mari, presidente di Aspi. Secondo quanto appreso la delegazione di Autostrade per l'Italia sarebbe stata invitata dal Commissario Marco Bucci. Dopo poco, però, la delegazione ha lasciato il capannone: alcuni familiari delle vittime avrebbero chiesto al premier Conte che la delegazione Aspi non partecipasse alla cerimonia. La delegazione è stata informata e per rispetto della volontà dei familiari la delegazione si è allontanata.

La cerimonia di commemorazione per le vittime del crollo di ponte Morandi si è interrotta alle 11:36, ora della tragedia. Campane a lutto, il suono delle sirene delle navi in porto e i clacson dei tassisti hanno ricordato la tragedia.

Il Presidente della Repubblica in mattinata aveva mandato un suo pensiero attraverso le pagine del Secolo XIX. "Un progetto di nuovo ponte, lineare, solido e bellissimo, è pronto e già sono stati avviati lavori per la sua costruzione. Il nuovo ponte sarà in grado di ricucire, anzi, per usare un termine caro a Piano, di 'rammendare' la ferita inferta dal crollo, riconnettendo una città spezzata, non solo materialmente, in due". Rammendare, però, specifica il Presidente, "non significa cancellare". Il nuovo ponte, infatti, "ricorderà per sempre quelle vittime innocenti, sepolte dalle macerie di una tragedia, causata dall'uomo, che si poteva e doveva evitare. Nulla può estinguere il dolore di chi ha perso un familiare o un amico a causa dell'incuria, dell'omesso controllo, della colpevole superficialità, della brama di profitto". Nei difficili frangenti di un anno fa "fu ben chiaro che la tragedia di Genova era la tragedia dell'Italia intera e che tutta l'Italia si stringeva, in un abbraccio ideale, attorno a Genova e ai genovesi", ricorda Mattarella. Per lui, tornare a Genova, il 14 agosto di quest'anno, vuol dire innanzitutto: "fare memoria, dolorosa e composta, delle quarantatré persone che rimasero uccise" per ribadire "la vicinanza e la solidarietà della Repubblica italiana alle loro famiglie". 


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