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Giorgia Meloni a Donald Trump: "Aumenteremo le spese militari"

Tra le promesse anche l'acquisto di gas dagli Stati Uniti e investimenti di 10 miliardi delle imprese italiane negli Usa

di Francesca Biliotti
18 apr 2025
Giorgia Meloni e Donald Trump
Giorgia Meloni e Donald Trump

Tanti complimenti, da parte di Donald Trump a Giorgia Meloni, “una grande persona”, ha detto subito il presidente degli Stati Uniti, “sta facendo un ottimo lavoro”, “Italia miglior alleato degli Usa” finché c'è lei, e invito a venire a Roma accettato, anche se Trump non lo dice mai a chiare lettere, e dove forse avrà luogo un incontro anche coi vertici europei, per parlare più compiutamente di dazi, argomento solo sorvolato durante le due ore di colloquio tra Italia e Stati Uniti. “Non posso siglare accordi per l'Ue – ha premesso infatti Meloni ai giornalisti – ma sono qui per cercare di trovare il giusto punto di equilibrio a metà strada”, accreditandosi di fatto come facilitatrice di dialogo. Ma, in concreto, cosa porta a casa la presidente del Consiglio? Ha confermato che l'Italia aumenterà le spese militari, arrivando al 2% del Pil al prossimo vertice Nato. “Non è mai abbastanza”, ha puntualizzato Trump sorridendo al suo vice, JD Vance, oggi a Roma per un nuovo incontro con Meloni, Tajani e Salvini. Meloni ha promesso poi l'acquisto di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti, annunciando poi “10 miliardi di investimenti” negli States da parte delle imprese italiane. Blandisce Trump per la lotta alla cultura woke, ed ha punta di orgoglio quando interrompe il ragionamento del tycoon sull'inefficacia della Ue in materia di immigrazione, dicendo che la situazione è cambiata anche grazie all'Italia, infine che il suo obiettivo è quello di rendere “l'Occidente great again”, mutuando il motto trumpiano.

Mentre la sua maggioranza loda gli ottimi rapporti instaurati, l'opposizione è critica. “La presidente – commenta Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico – si è impegnata ad aumentare la spesa militare e a far investire 10 miliardi alle imprese negli Usa, quando non ne ha trovato ancora uno per tutelare quelle colpite dai dazi ed evitare delocalizzazioni. In cambio pare abbia ottenuto una visita di Trump in Italia: per ora non mi pare un gran bilancio”. Anche Giuseppe Conte, Movimento 5 Stelle, parla di 2 a 0 per Trump, “più spese militari e più gas dagli Stati Uniti, il tutto a caro prezzo per le tasche degli italiani”. Unica voce fuori dal coro Carlo Calenda, Azione, che loda la barra dritta tenuta da Meloni sull'Ucraina, quando ha ribadito che l'aggressore è Putin, e il fatto che si sia accreditata come ponte tra Usa e Ue, “resta la totale inaffidabilità di Trump come interlocutore – conclude Calenda – con cui però siamo costretti a confrontarci. Infine lodare la lotta alla cultura woke di Trump, che si sta trasformando in una vera e propria caccia alle streghe, da parte di Meloni è stato un grave errore”.





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