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Guerra Ucraina: la toccante testimonianza di Andrea Cisternino che ha scelto di non abbandonare il suo rifugio per animali

Per 40 giorni sotto l'assedio russo. La paura di non farcela. Il coraggio di resistere

13 giu 2022

“Non per coraggio, ma per amore”. Andrea Cisternino racconta così ai ragazzi di San Patrignano la scelta di rimanere in Ucraina, di non abbandonare i suoi animali allo scoppio della guerra.

Ex fotografo di moda, la sua vita cambia radicalmente nel periodo degli Europei di Calcio del 2012, quando le autorità ucraine pianificano le uccisioni sistematiche di cani randagi, in sovrannumero, con i metodi più crudeli. Sostenuto dalle associazioni animaliste europee, Andrea ingaggia la sua lotta contro i "dog hunters", da cui otterrà minacce di morte, finendo addirittura sotto scorta

Fondatore a 35 km da Kiev del Rifugio Italia KJ2, intitolato non a caso all'orsa abbattuta in Trentino nel 2017, ad oggi si prende cura di 400 animali con un gruppo di collaboratori: non solo cani ma anche gatti, cavalli, mucche, pecore, animali da cortile che – dice orgogliosamente – “ho salvato uno ad uno”.




Il 24 febbraio i primi caccia russi in volo sopra il rifugio, preludio agli strike e ad un assedio di 40 giorni. Nelle orecchie e nella mente ancora il fragore delle bombe. Di lì a poco manca tutto. Nonostante l'isolamento, il rifugio organizza la propria resistenza. “A salvarci nelle prime settimane – racconta - le derrate alimentari accumulate prima della guerra; finché purtroppo scarseggiano e allora scattano i razionamenti, per sfamare prima di tutto gli animali, mentre le persone si arrangiano come possono”. Un tempo interminabile sino all'arrivo degli aiuti umanitari, il 2 aprile. “Altri 4 giorni – confessa – e saremmo morti. In quel momento ho scoperto che i russi si erano ritirati dalla zona”. Ora un breve rientro in Italia.

Si commuove poi ripensando agli amici Igor e Yana che non ci sono più. E riflette sul destino: “Non siamo stati direttamente colpiti, i soldati non sono mai entrati nel rifugio", quando avrebbero potuto anche soltanto razziare il bestiame per sfamarsi, "e questo non so spiegarmelo. Ci sentiamo dei miracolati”. 

Nel video l'intervista ad Andrea Cisternino, Rifugio Italia KJ2.





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