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I 30 anni della Dia, la ministra Lamorgese: "Vigilare per impedire che le risorse del Pnrr finiscano in mani mafiose"

Spot istituzionale per consegnare il messaggio dell'Antimafia alle giovani generazioni. I vertici ricevuti al Quirinale dal presidente Mattarella

di Francesca Biliotti
29 ott 2021
Dalla nostra corrispondente Francesca Biliotti
Dalla nostra corrispondente Francesca Biliotti

“Io sono no mafia”, è la frase che fa da sfondo allo spot istituzionale per il trentennale dell'Antimafia: quaranta secondi per trasmettere il messaggio attraverso le giovani generazioni, un ideale testimone che le donne e gli uomini della Dia consegnano ai ragazzi, quale segno di educazione alla legalità e alla cultura antimafia. Una delegazione è stata ricevuta anche al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella: intervenuti il direttore della Dia Maurizio Vallone, il capo della polizia, direttore generale di Pubblica sicurezza Lamberto Giannini, e la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese. Quest'ultima nel suo intervento ha lodato la Dia, definendola “il frutto di una visione lungimirante di Giovanni Falcone, che aveva intuito la portata globale delle mafie e la necessità di contrastarle attraverso una fitta rete di collaborazione tra le organizzazioni internazionali”. La Dia, ha aggiunto la ministra, ha dato un enorme contributo anche all'aggressione ai patrimoni mafiosi, “che oggi costituisce uno dei pilastri della lotta alla criminalità organizzata”. E ha messo in guardia dal fatto che le ingenti risorse previste dal Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza, potrebbero risvegliare gli appetiti delle mafie: “Dobbiamo evitare a ogni costo – ha concluso – che le consistenti risorse del Piano vengano intercettate da mani mafiose, ma siamo certi che l'azione preventiva della Dia farà da scudo a questa eventualità”.




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