I nubifragi al Nord e il fuoco il Sud si attenuano, ma Italia rimane in emergenza

Il sole dopo la tempesta. Così a Milano dopo una notte difficile, scandita da centinaia di richieste di intervento. Il sindaco esclude la mancanza di manutenzione come causa per la caduta di centinaia di alberi. Anche in Puglia e Sicilia, dove bruciano gli ultimi focolai, la situazione si va normalizzando. Ma il bollino rosso per il caldo rimane ancora a Bari e Catania. In complesso sono stati oltre 4mila gli interventi dei Vigili del fuoco fra roghi e maltempo. Cinque le vittime: una ragazza di 16 anni colpita da un albero nel bresciano, tre anziani per i roghi nel palermitano e un quinto nel reggino. Il clima comincia a concedere una tregua, ma l'Italia, da Nord a Sud, rimane flagellata. In alcuni quartieri di Catania mancano ancora acqua ed energia elettrica e l'aeroporto, chiuso da 10 giorni, ancora non è pronto alla riapertura.

A Catania e Palermo va la vicinanza del presidente della Repubblica Mattarella, che telefona ai sindaci. Solidarietà anche da San Marino, con il Capitano di Castello di Borgo Maggiore Bollini, che ricorda il gemellaggio con Catania e il suo patrono. In Lombardia si contano i danni della furia del vento: una prima stima supera i 41 milioni di euro. In Friuli Venezia-Giulia si parla già di oltre il triplo: le forti grandinate hanno distrutto il 70% dei raccolti in molte aziende. Per il Veneto 100 milioni è il calcolo approssimativo. Per la Sicilia, con decine di ettari in fiamme, la devastazione costa 60 milioni di euro. Per queste quattro regioni, scatta lo stato d'emergenza, come deciso in Consiglio dei Ministri. Entro i prossimi giorni verranno definite le risorse economiche da mettere in campo. Intanto la premier Meloni punta sulla messa in sicurezza. In arrivo anche un decreto per il lavoro in relazione al clima: smart working emergenziale, turni flessibili e cassa integrazione sopra i 35 gradi le nuove regole in esame.

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