Tre articoli per un disegno di legge con uno scopo preciso: punire la violenza sul web. Come accaduto a Tiziana Cantone, morta nel 2016 dopo che i suoi video divennero di pubblico dominio. Si ipotizza il suicidio, ma la madre, Maria Teresa Giglio, non ne è neanche così convinta. Una ragazza morta di vergogna, sentimento instillato da una cultura retrograda, aggiunge poi. Nel tritacarne può finire chiunque decida di fidarsi, ha detto Selvaggia Lucarelli, citando casi a lei noti, anche quello riguardante proprio una deputata del M5S. M5S ora comunque in prima fila per prevenire un fenomeno in costante crescita. Secondo una ricerca dell'Osservatorio nazionale adolescenza e Skuola.net, 6.500 giovani tra i 13 e i 18 anni, hanno raccontato che 1 su 4 almeno una volta si è lasciato andare ad effusioni virtuali a base di foto e filmati sexy, lasciando campo aperto ai ricattatori del web. Il 12% è stato poi minacciato di veder pubblicate le immagini. Quasi la metà degli intervistati giustifica però l'atto, parlando di scherzo.
Il M5S presenta una legge sul cosiddetto “revenge porn”, diffusione di foto e video a contenuti sessuali all'insaputa della vittima.
29 mar 2019
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