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Istituto superiore di Sanità: "Indicatori in miglioramento, la curva dei contagi rallenta la crescita"

Il professor Locatelli: "Le misure funzionano, ora non commettiamo l'errore di pensare che tutto sia alle spalle, come quest'estate"

di Francesca Biliotti
20 nov 2020

I dati degli ultimi giorni dicono che il famigerato indice di trasmissibilità del contagio, Rt, è calato ma è ancora sopra l'1: “Finché non è sotto 1 – spiega il professor Brusaferro – l'epidemia continua a crescere”. In alcune Regioni, come Sardegna e Lazio, è già inferiore a 1. Al 17 novembre però, ben 18 Regioni avevano superato almeno una soglia critica in area medica o terapia intensiva, dunque nonostante lo spiraglio che si apre, avverte il presidente del Consiglio superiore di Sanità Locatelli, “è una ragione in più per resistere con le misure che stanno portando a dei risultati, non certo per deflettere. La scorsa estate – ha concluso – c'è stato l'errore di pensare che tutto fosse alle spalle, evitiamo di ripeterlo”. 

Con l'ultima ordinanza il ministro della Salute Speranza conferma le attuali zone rosse fino al 3 dicembre. Intanto l'incremento odierno sui casi totali è di 37.242, sostanzialmente stabile, su quasi 240mila tamponi. Sempre alto il numero delle vittime, 699. 36 le terapie intensive in più (3.748), mentre sono 347 in più i ricoverati con sintomi (33.957). Intanto Biontech e Pfizer hanno inoltrato la richiesta di autorizzazione per mettere sul mercato il vaccino anti-Covid. Nel mondo non si placa la nuova ondata di coronavirus: anche in Croazia da domenica nuove misure restrittive, bar e ristoranti chiusi dalle 22, vendita di alcolici vietata dalle 22 alle 6. In India oltre 9 milioni di casi, negli Stati Uniti più di duemila vittime nelle ultime 24 ore. In California non si circola dalle 22 alle 5, mentre in Messico è stata superata la soglia delle 100mila vittime da inizio pandemia.


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