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Italia pronta a nuove riaperture, ma i pm di Bergamo ascoltano il presidente Conte sulle mancate zone rosse in Val Seriana

Si muove anche il comitato "Noi denunceremo", composto dai familiari delle vittime del Covid-19: già una cinquantina le denunce presentate

di Francesca Biliotti
12 giu 2020

Lunedì in Italia riaprono teatri, cinema e sale da concerto. Il presidente del Consiglio è stato sentito dai pm di Bergamo sulla mancata zona rossa nella Val Seriana. Si torna a cinema e a teatro, anche con più spettatori di quanto inizialmente previsto. Rimane l'obbligo della mascherina, affidato alla sensibilità delle singole Regioni. Via libera anche alle aree giochi per bambini e alle sale scommesse, mentre per calcetto e sport da contatto bisognerà aspettare il 25 giugno. E alla vigilia degli “Stati Generali” convocati da Conte, per ragionare sulle vie d'uscita dalla crisi economica causata dal coronavirus, il presidente del Consiglio è stato ascoltato per tre ore dai pm di Bergamo, scesi a Roma per l'inchiesta sulle mancate zone rosse nella Val Seriana. Dopo di lui, ascoltati anche i ministri dell'Interno e della Salute Lamorgese e Speranza. Alla procura di Bergamo sono già arrivate una cinquantina di denunce da parte del comitato “Noi denunceremo”, sporte contro ignoti per avere risposte sulle tante, troppe morti avvenute nel bergamasco. Intanto 7 Regioni a quota zero tra cui il Veneto, gli attuali positivi sono scesi sotto le 30mila unità. 56 i morti. In Emilia Romagna 33 i casi in più, 4 i decessi ma nessuno a Rimini dove c'è un solo contagio in più. Anche nelle Marche un solo caso, ed una vittima.

Nel video gli interventi di Stefano Fusco e Cristina Longhini, del comitato "Noi denunceremo"


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