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L'allarme di Confindustria: "Chiudere le attività vuol dire perdere 100 miliardi in un mese". Ma i sindacati minacciano sciopero

Sono ancora 80 le attività che rimangono aperto dopo l'ultimo decreto, e le organizzazioni sindacali temono per la sicurezza dei lavoratori

L'allarme di Confindustria: "Chiudere le attività vuol dire perdere 100 miliardi in un mese". Ma i sindacati minacciano sciopero.

In Italia si attendono i nuovi dati del contagio di questa sera, per vedere se sarà confermato il lieve calo dei casi e, soprattutto, dei morti rilevato ieri. Anche nella stessa Protezione civile trovati 12 positivi, negativo invece il capo Borrelli. Nell'ultima ordinanza diramata dai ministri della Salute e dell'Interno vengono vietati tutti i trasferimenti di persone con mezzi pubblici o privati in un Comune diverso da quello in cui si trovano, salvo che per esigenze di lavoro o salute. E a proposito di lavoro, secondo il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia “chiudere il 70% delle attività economiche vuol dire perdere 100 miliardi ogni 30 giorni”. Sono comunque 80 le attività che restano aperte con l'ultimo decreto: alimentare, sanità, trasporti, call center. Anche badanti, colf, portieri dei condomini. Restano al lavoro anche professionisti e giornalisti. I sindacati però minacciano lo sciopero generale se saranno troppe le attività aperte. E c'è anche dibattito politico sul fatto di far riprendere l'attività parlamentare: Conte dovrebbe parlare alle Camere in settimana. Anche nel mondo però i numeri del contagio sono imponenti, secondo l'ultimo bollettino della John Hopkins University si avvicinano a quota 340mila, col numero dei decessi che ha superato le 14.700 unità. 99mila i guariti.

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