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L'Emilia Romagna si prepara al ritorno a scuola

Proteste dai comitati No Dad perchè la scuola sia in presenza per tutti

2 apr 2021
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Anche in Emilia-Romagna la scuola si prepara a ripartire dopo Pasqua, con il ritorno in aula fino alla prima media deciso dal Governo anche nelle zone rosse. La Regione ha messo a punto un piano di misure per garantire un rientro nelle migliori condizioni di sicurezza possibili. “Tornare alla didattica in presenza e alla vita di relazione, anche solo fino alla prima media, è fondamentale per i bambini e i più giovani, tanto penalizzati dall’emergenza sanitaria- sottolineano la vicepresidente della Regione, Elly Schlein.

Tra le priorità la vaccinazione di tutto il personale, che - comunicano dalla Regione - dovrebbe essere completata nell'arco di due settimane se non ci saranno ritardi nelle forniture. La vaccinazione sarà assicurata al personale educativo, insegnante, ausiliario e ai collaboratori a vario titolo coinvolti, con la possibilità per il personale scolastico assistito in altra regione di essere comunque vaccinato in Emilia-Romagna.

Resta inoltre confermata la campagna di screening in farmacia per alunni, familiari e per lo stesso personale scolastico, con la possibilità di effettuare gratuitamente tamponi rapidi. Le aziende sanitarie inoltre potranno svolgere azioni preventive di controllo tramite tamponi a campione, su base volontaria, soprattutto nei Comuni con alta incidenza di nuovi casi ogni 100mila abitanti.



Non si fermano però le proteste e le manifestazioni da parte dei comitati che chiedono la scuola in presenza per tutti gli studenti, non soltanto fino alla prima media. Domani alle 15.00 scenderanno in pizza a Rimini i rappresentati del Comitato "Tutti a scuola. Genitori no DAD" che chiedono che le aperture siano per tutti, a prescindere dal colore della Regione o dall'età degli scolari.

Manifestazione nazionale invece a Roma, sabato 10 aprile organizzata della Rete nazionale Scuola in presenza. La sezione riminese sottolinea che dal 7 di aprile saranno ancora 107mila gli studenti in Dad sul territorio. Forti della decisione del Consiglio di Stato di respinge l’appello del Governo contro due ricorsi, i comitati della Rete Nazionale “Scuola in Presenza” chiedono un ritorno in aula per tutti. Il giudice ribadisce l’obbligo per il Governo di riesaminare le norme che regolano la chiusura delle scuole motivandole con dati certi - scrivono dal comitato





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