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L'influenza non molla: 100mila casi nell'ultima settimana

di Filippo Mariotti
20 apr 2019
SRV_INFLUENZA_20042019
SRV_INFLUENZA_20042019

Anche se quasi tutte le regioni sono uscite dalla fase epidemica, i contagi relativi all'influenza continuano. Secondo il bollettino di sorveglianza Influnet, a cura dell'Istituto Superiore di Sanità, la scorsa settimana ci sono stati quasi 100.000 casi che hanno portato a toccare quota 8 milioni e 3.000 allettati. In sostanza anche quest'anno, nonostante stime più rassicuranti, ci si avvicinerà agli 8,5 milioni di contagi della stagione 2017/2018, ritenuta molto pesante.

Ma quella di quest'anno, come si legge sul bollettino FluNews Italia, è stata soprattutto un'influenza aggressiva: fino ad oggi, i casi gravi che hanno comportato il ricovero in terapia intensiva sono stati appunto 809, con 198 decessi. Al termine della passata stagione, si erano contati 764 casi gravi e 173 deceduti. Come previsto, a farne le spese sono stati soprattutto bambini e anziani.

"L'epidemia quest'anno è iniziata in ritardo, ha avuto il picco a inizio febbraio ma la circolazione è rimasta elevata anche nelle settimane successive. Tant'è che, ancora la scorsa settimana, abbiamo registrato quasi 100mila casi", spiega Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità. D'altronde, aggiunge, "il virus influenzale muta in continuazione; per questo il vaccino va cambiato ogni anno e, per lo stesso motivo, le previsioni possono facilmente sbagliare".

Circa l'80% dei casi gravi ha riguardato persone over 50 e quasi sempre avevano già una malattia preesistente, ma vi sono stati anche 8 casi in donne in gravidanza. "Si trattava per lo più di persone non vaccinate. Molti ricoveri, pertanto, - aggiunge Rezza - potevano essere evitati, poiché il vaccino, anche se non sempre impedisce il contagio, può ridurne la gravità". Intanto la composizione del nuovo vaccino 2019-2020 è già pronta.


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