EMERGENZA SANITARIA

L'Italia supera la Cina per numero di contagi da coronavirus

Istituto superiore di Sanità: "Inevitabile prolungare le restrizioni, non siamo in fase calante"

All'Istituto Superiore di Sanità il presidente Brusaferro e Franco Locatelli presidente del Consiglio superiore di Sanità, per la prima volta parlano dell'andamento epidemiologico del contagio, differenziato da regione a regione. Ad oggi, dicono, è purtroppo inevitabile pensare ad un prolungamento delle misure restrittive, perché non siamo in fase marcatamente declinante, ma solo in una fase di contenimento, avvenuta solo grazie al distanziamento sociale. In alcune aree d'Italia il contagio è più contenuto, dicono, proprio perché esistono le restrizioni. Molto chiaro il professor Brusaferro. Impossibile stimare gli asintomatici in Italia, hanno aggiunto, possibili veicoli di contagio del virus nonostante assenza di sintomi o in presenza di sintomi lievi, anche se in futuro si prevede uno studio per identificarli e da condurre in varie aree del Paese. L'Italia ha superato la Cina per numero di contagi, oggi a 86.498, mentre la Cina è ferma a 82mila circa. I guariti sono 10.950 ma i decessi sono 9.134, col peggior incremento dall'inizio della pandemia, di oltre 900 unità (+969). Il 31 marzo tutti i Comuni d'Italia esporranno bandiere a mezz'asta ed osserveranno un minuto di silenzio alle 12. Intanto sono sta ti autorizzati i farmaci antimalarici a base di clorochina e idrossiclorochina, a carico del sistema sanitario nazionale. Dopo un caso di contagio nel cantiere del ponte di Genova sono 50 gli operai in quarantena, col cantiere che sarà sanificato. Nel mondo la notizia del giorno è la positività del premier britannico Boris Johnson, insieme al ministro della Sanità Matt Hancock. “Ho febbre e tosse – ha scritto Johnson su Twitter, mentre la Borsa di Londra è andata in picchiata dopo la notizia – ma continuo a guidare il Paese”. A Wuhan invece contagio “sostanzialmente bloccato”, col presidente Xi Jinping che ha avuto un colloquio con Trump. La Francia prevede una ondata epidemica elevata, ed anche la Russia chiude bar e ristoranti, così come l'Ucraina registra oltre 200 casi, con un'impennata nelle ultime 24 ore. A causa della pandemia, l'Onu prevede per il 2020 un calo del turismo internazionale tra il 20 e il 30%, mentre la John Hopkins University stima che siano già 25mila i morti nel mondo, soprattutto in Europa. “Il vaccino è lontano, almeno 12-18 mesi”, dice l'Oms che lancia poi l'allarme sull'Africa, parlando di evoluzione drammatica, con 39 Paesi con circa 300 casi al giorno.

Nel video l'intervento del professor Silvio Brusaferro, presidente Istituto superiore di Sanità

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