Logo San Marino RTV

La pandemia ha spinto gli italiani a fumare: +800mila dal 2019

In Emilia-Romagna dati in controtendenza, ma c'è ancora il problema dell'inizio precoce: prime sigarette a 11 anni

31 mag 2022

Nella giornata mondiale contro il fumo, in pandemia sono aumentati i fumatori in Italia. La pandemia ha spinto di nuovo gli italiani verso il fumo: 800mila circa fumatori in più rispetto al 2019, e triplicato il consumo di sigarette a tabacco riscaldato. È il primo incremento significativo dal 2006 e riguarda entrambi i sessi. Quasi un italiano su 4, il 24,2% della popolazione, è un fumatore: una percentuale mai registrata dal 2006, l'incremento è di almeno due punti percentuali, era il 22% nel 2019. In aumento anche chi fuma sigarette a tabacco riscaldato: 3,3% nel 2022 rispetto all'1,1% del 2019, ma più di una persona su tre le considera meno dannose di quelle tradizionali.

In controtendenza rispetto ai dati nazionali è l'Emilia-Romagna, dove i numeri sono in calo: meno di un cittadino su tre, tra i 18 e i 69 anni, fuma, ma rimane la tendenza ad iniziare precocemente: fuma sigarette lo 0,5% degli undicenni, il 6% dei tredicenni e il 27% dei quindicenni. Il 73% della popolazione emiliano-romagnola non fuma o ha smesso, e dopo i 50 anni la prevalenza di fumatori diminuisce progressivamente. “Limitare il fumo è uno degli obiettivi che la Regione persegue – commenta l'assessore alla Salute Raffaele Donini –. L'impegno del nostro sistema sanitario dà buoni frutti, ma c'è ancora molto da fare per motivare i fumatori, soprattutto i più giovani, ad abbandonare questo vizio così dannoso per la salute”.





Riproduzione riservata ©