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La rabbia dei gestori dei locali dopo la chiusura delle discoteche in Italia. Indino: "Subito un incontro con il governo"

di Maria Letizia Camparsi
27 dic 2021

Sulle pagine social delle discoteche appaiono solo post desolanti dove si annuncia l'annullamento delle serate e le modalità di rimborso per chi aveva già comprato i biglietti d'ingresso. Non si balla, nemmeno a Capodanno, e sarà così almeno fino al 31 gennaio. Lo ha stabilito il governo con il Decreto festività, emanato la vigilia di Natale. C'è chi non si arrende e vuole tenere aperto con la formula “ristorante con intrattenimento musicale”, ma questo è possibile solo per chi ha già la licenza per servire ai tavoli. I gestori dei locali hanno potuto riaprire a ottobre con la capienza ridotta del 50% e ora, temendo che non sarà l'1 febbraio la data buona per ricominciare, minacciano proteste radicali.

"Il Silb nazionale ha chiesto un rapido incontro con il governo - afferma Gianni Indino, presidente del sindacato dei gestori dei locali - per definire le modalità di una possibile riapertura al termine della chiusura imposta. E poi chiederemo in maniera decisa i ristori". Il rischio è che il contagio si propaghi comunque a Capodanno attraverso feste illegali. Sul tema è intervenuto anche il presidente dell'Emilia-Romagna Bonaccini: “Temo il proliferare, com'è stato quest'estate, di feste abusive incontrollabili – afferma –. E' l'unico punto su cui avevo suggerito di utilizzare il Super Green Pass e magari anche i tamponi”. Idea condivisa da Indino, che conclude: “Il rimedio è peggiore del male”.





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