POLITICA

Le grane di Meloni: Pozzolo si dimette da collaboratore sindaco; Acca Larentia, 100 identificati per saluti romani

La Camera intanto vota il sostegno all'Ucraina

Non finiscono le grane per il governo Meloni. Emanuele Pozzolo, deputato di Fratelli d'Italia sospeso dal gruppo del partito alla Camera, si è dimesso da collaborare del sindaco di Vercelli. “Non sono stato io a sparare quella sera di Capodanno – ribadisce –. Dal primo giorno ho detto che avrei parlato davanti ai magistrati”. E proprio la procura di Biella lo convocherà per un interrogatorio, una volta ottenuto l'esito dello stub, test per la presenza di polvere da sparo, e della consulenza balistica per capire come e da dove sia partito il colpo, quando il suo mini revolver ha ferito una persona. C'è poi il caso di Acca Larentia, ovvero la commemorazione romana del 7 gennaio. Sarebbero almeno un centinaio finora gli identificati per i saluti romani. Al corteo avrebbero partecipato anche gruppi di estrema destra provenienti da altre città. Sulla vicenda il presidente del Senato La Russa chiede "chiarezza" sul saluto romano, “perché – dice – per la Cassazione non sempre è reato”. Dall'Ue l'avvertimento del leader del Ppe Weber: "In Europa non c'è posto per retaggi fascisti". Si aggiunge l'appello delle comunità ebraiche: “Da tempo chiediamo un rafforzamento delle norme che riguardano la nostalgia del neofascismo”. Sul tema botta e risposta tra il ministro dell'Interno Piantedosi e la segretaria del Pd Schlein, durante il question time alla Camera. "Non si tratta di cani sciolti - attacca Schlein -, ma di un branco con cui siete andati a spasso per anni". "Sulle iniziative da porre in essere per lo scioglimento di organizzazioni di carattere eversivo - risponde Piantedosi -, come richiesto dalle opposizioni, ricordo che la particolare complessità dei presupposti previsti dalla normativa vigente è confermata dalla limitata casistica applicativa sinora registrata e dalla circostanza che altri Governi, anche sostenuti dalla parte politica degli onorevoli interroganti, non hanno mai adottato iniziative in tal senso". La Camera ha intanto approvato la risoluzione di maggioranza per prorogare gli aiuti militari all'Ucraina in guerra: 195 sì, 50 no e 55 astenuti. Durante il suo intervento il ministro della Difesa Crosetto conferma che “il sostegno dell'Italia a Kiev rimane forte e inalterato” e invita a un'azione diplomatica incisiva. 

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