Logo San Marino RTV

Lega e M5S litigano sulla norma Salva-Roma, Salvini: "Non mi pare che il sindaco abbia il controllo della città"

Il vice presidente fa riferimento alle intercettazioni di Virginia Raggi sui rifiuti nella Capitale. I 5Stelle invece vogliono la testa di Siri

di Francesca Biliotti
23 apr 2019
Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Foto ansaLega e M5S litigano sulla norma Salva-Roma
Lega e M5S litigano sulla norma Salva-Roma

Il governo si prepara ad approvare il decreto crescita, ma è scontro sulla cosiddetta norma “Salva-Roma”. “O si salvano tutti i Comuni in difficoltà, o non se ne salva nessuno”. Anche a poche ore dalla convocazione del Consiglio dei Ministri, il vice presidente Matteo Salvini ribadiva che norme “Salva-Roma”, o “Salva-Raggi” come le chiama lui, non ha intenzione di approvarne. Di cosa si parla? Nel decreto crescita c'è una norma, in base alla quale dal 2021 si prevede la chiusura della gestione commissariale del maxi debito pregresso della Capitale, pari a 12 miliardi di euro. E' un debito storico, che risale a prima del 2008. Il M5S vuole mantenere la norma, perché ribadiscono che è a costo zero per lo Stato, non così la Lega che ne chiede lo stralcio. Eppure Virginia Raggi si era tanto impegnata per spiegarlo al ministro dell'Interno, utilizzando le mollichine di pane. “Non mi pare che a Roma ci sia un sindaco che abbia il controllo della città”, ha invece attaccato Salvini, riferendosi alle intercettazioni pubblicate da L'Espresso, nelle quali la sindaca chiedeva all'allora capo di Ama, la municipalizzata che si occupa dei rifiuti a Roma, di modificare il bilancio. Già famosa la frase di Virginia Raggi, che parlando a Bagnacani, appunto, dice: “La città è fuori controllo, i romani si affacciano e vedono la merda”. Non è certo un mistero che la Lega punti al colpo grosso, a vincere le prossime elezioni nella Capitale, ormai non si contano gli attacchi di Salvini all'amministrazione capitolina. Dal canto loro, i 5Stelle chiedono la testa del sottosegretario leghista Armando Siri, indagato per corruzione, e che secondo l'indagine sarebbe stato avvicinato da qualcuno molto vicino al boss Matteo Messina Denaro.


Riproduzione riservata ©