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Maltempo: esondato il fiume Idice nel bolognese. San Marino a rischio frane

17 nov 2019
Esondazione Fiume Savio (foto @EmiliaRomagnaMeteo) e il Capo della Protezione Civile Fabio Berardi
Esondazione Fiume Savio (foto @EmiliaRomagnaMeteo) e il Capo della Protezione Civile Fabio Berardi

Un'ondata di maltempo sta flagellando la Penisola. Meno grave del previsto, fortunatamente, in giornata, la situazione a Venezia, dove il picco di marea ha raggiunto nel primo pomeriggio i 150 centimetri, per poi scendere rapidamente. Piazza San Marco è stata comunque chiusa per motivi di sicurezza. Disagi e danni, intanto, in Toscana ed Emilia-Romagna, dove le incessanti piogge hanno provocato un forte ingrossamento dei fiumi. 

La Protezione Civile aveva diramato ieri un'allerta rossa per la pianura padana orientale e la costa ferrarese, ed arancione per il resto della Regione. Monitorati, in particolare, i corsi d'acqua dal Secchia, al Ronco, al Reno. La situazione più preoccupante è quella dell'Idice, esondato in provincia di Bologna, a Budrio. Dai Vigili del Fuoco sono in corso le operazioni di evacuazione che riguardano circa 200 persone.



Le precipitazioni delle ultime 48 ore hanno creato tre colmi di piena a distanza ravvicinata. Il Reno sta raggiungendo il colmo a Casalecchio di Reno (prevista un'altezza di 2 metri e 20) e arriverà nel tardo pomeriggio-sera a Cento (Ferrara). Non si può escludere il rischio di esondazione nella zona di Trebbo di Reno, la stessa dove a febbraio 2019 le acque ruppero gli argini, creando non pochi danni. Nel Ravennate sono stati chiusi alcuni sottopassi e vengono monitorati i fiumi Ronco Montone. Durante la notte nei lidi non ci sono state situazioni particolarmente critiche, salvo il parziale allagamento di alcune rotonde a Lido di Savio.  Sulla costa i tecnici della Protezione civile regionale sono al lavoro per interventi sulle dune colpite da erosione in particolare sul litorale ferrarese e ravennate.

Nel territorio di Rimini il fiume Marecchia, intorno alle 2.30 di notte, ha avuto il livello massimo di 3 metri e 25 all'altezza della Statale 16 ed è stata quindi aperta la passerella galleggiante a mare del ponte di Tiberio, attivando le procedure previste. Anche qui sono stati chiusi alcuni sottopassi.


Per il pomeriggio i bacini romagnoli rimangono in codice arancione e non si registrano esondazioni. Sulla costa i tecnici della Protezione civile regionale sono al lavoro per interventi sulle dune colpite da erosione in particolare sul litorale ferrarese e ravennate. Nel forlivese si registrano i colmi dei fiumi Ronco e Montone e uno smottamento a Santa Sofia che interessa alcune abitazioni.

"C'è la massima attenzione da parte di tutti i livelli di intervento per quella che si preannuncia come una situazione critica - afferma l'assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo- Da ieri stiamo monitorando la situazione in tutto il territorio regionale e anche stamattina abbiamo chiuso da poco una riunione con collegati tutti i servizi territoriali. In strettissima collaborazione con i sindaci si stanno attuando i piani di protezione civile e predisponendo anche strutture per la cittadinanza nel caso dovessero essere necessarie". Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, è informato in tempo reale della situazione.

Sul Titano, fa sapere il Capo della Protezione Civile, Fabio Berardi, la situazione dei corsi d'acqua, già alle 7 di mattina era ritornata alla normalità, dopo i picchi di piena delle ore notturne. L'unico disagio registrato è un allagamento lungo Strada del Lavoro. Possibile, nei prossimi giorni, il rischio frane. L'allerta, intanto, è stata prolungata fino a domani. Probabile, martedì, l'arrivo di una nuova perturbazione.



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