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Maltempo, l'Emilia-Romagna firma la richiesta di stato d'emergenza nazionale

Dalla Regione subito 2 milioni di euro per i ristori economici a pubblici esercizi, bar e ristoranti

8 dic 2020
Maltempo, l'Emilia-Romagna firma la richiesta di stato d'emergenza nazionale

Il presidente Stefano Bonaccini ha firmato la richiesta al governo dello stato d'emergenza nazionale per i danni causati dal maltempo, che si è abbattuto sull'Emilia-Romagna, in particolare sulla provincia di Modena, che ha visto l'esondazione del Panaro e la piena del Secchia. Nel frattempo, spiega una nota, la Giunta regionale ha stanziato 2 milioni di euro per i ristori economici dei pubblici esercizi colpiti, in particolare il commercio. "Le persone, le famiglie e le attività colpite sappiano che la Regione è al loro fianco, da subito - osserva Bonaccini -: la cosa più importante adesso è fare tutto ciò che è necessario per tornare in pochi giorni alla maggiore normalità possibile, facendo rientrare nelle proprie case chi le ha dovute lasciare e far ripartire pubblici esercizi e piccole attività, partendo da chi era già stato penalizzato dalle misure restrittive anti-Covid”. 

Bonaccini ha poi sentito il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, e il direttore del Dipartimento nazionale di Protezione civile, Angelo Borrelli. "Col ministro Costa - ha sottolineato Bonaccini- abbiamo deciso di fare al più presto il punto sui prossimi cantieri da attivare per la messa in sicurezza del territorio, ai quali destinare anche fondi straordinari da inserire nel Recovery Fund. Ho poi ringraziato il capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, Borrelli, per il supporto fornitoci in questi giorni attraverso operatori e volontari; arrivano in queste ore sul campo anche colonne di altre regioni come Piemonte, Lombardia e Veneto che voglio anch'esse ringraziare". Quanto accaduto sarà anche al centro della Giunta regionale con la relazione dell'assessora alla Protezione civile, Irene Priolo. Sulla rottura dell'argine lungo il fiume Panaro, in particolare, la Giunta chiederà all'Agenzia interregionale per il fiume Po l'istituzione di una Commissione tecnica speciale che accerti le cause alla base del cedimento dell'argine. 



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