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Maratona no stop alla Camera per il decreto sicurezza

Lavori notturni e 95 iscritti a parlare. Intanto il Consiglio d'Europa accusa la polizia italiana di razzismo, scatenando polemiche

di Francesca Biliotti
29 mag 2025

Dieci ore di dichiarazioni di voto in Aula sul decreto sicurezza, iniziate già in nottata dopo l'esame no stop degli ordini del giorno. Tutti respinti quelli dell'opposizione che contesta la forzatura dei tempi imposti dalla maggioranza. Particolare la forma di protesta del deputato del Partito Democratico Claudio Mancini, che ha utilizzato il tempo a sua disposizione restando in piedi e in silenzio. Alla fine sono 95 gli iscritti a parlare, il voto finale è atteso per le 19. Dopo la nottata dunque sono ripresi i lavori questa mattina alle 8 in un'Aula praticamente deserta dalla parte della maggioranza, mentre la minoranza continua a contestare il provvedimento. Da Samarcanda, Uzbekistan, dove ha firmato accordi col presidente Mirziyoyev che prevedono investimenti per oltre 3 miliardi di euro, la presidente Giorgia Meloni ha reagito con ira alle nuove accuse del Consiglio d'Europa nei confronti della polizia italiana, dalle quali si evoca un presunto razzismo e dove c'è l'invito, per l'Italia, a condurre uno studio indipendente sul fenomeno della profilazione razziale delle sue forze di polizia. “Accuse vergognose e infondate” per Meloni e per la sua maggioranza. Anche il presidente della Repubblica Mattarella ha voluto invitare al Quirinale il capo della Polizia Pisani per ribadire “stima e fiducia” alle forze dell'ordine.

Nel video l'intervento alla Camera dei Deputati di Laura Boldrini, deputata Partito Democratico, e l'intervista a Salvatore Sallemi, senatore Fratelli d'Italia





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