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Mario Draghi al Meeting: "Privare i giovani del futuro è una delle più alte forme di disuguaglianza"

L'ex presidente della BCE protagonista della prima giornata della special edition al Palacongressi. Da San Marino presente i Segretari di Stato Beccari, Gatti, Righi e Belluzzi

di Francesca Biliotti
18 ago 2020
Il collegamento con Francesca Biliotti
Il collegamento con Francesca Biliotti

Prima giornata del 41esimo Meeting, in una versione decisamente inusuale vista l'emergenza coronavirus. Un evento definito “blended”, termine che vuol dire amalgamato, mescolato, perché in parte digitale, come l'eccezionalità del momento richiede, e in parte in presenza, dunque col pubblico comunque contingentato e chiamato a partecipare secondo le disposizioni del ministero della salute e del governo. Il tema di quest'anno “Privi di meraviglia restiamo sordi al sublime” era stato scelto al termine della scorsa edizione, prima dunque della pandemia ma, come ha ricordato il presidente della Repubblica Mattarella nel suo messaggio al Meeting, “costituisce uno stimolo, quanto mai appropriato, per riflettere su quanto avvenuto e per avviare l'opera di ricostruzione”. Naturalmente si parlerà dell'emergenza sanitaria, in presenza di numerosi esponenti del governo Conte e dell'opposizione, oltre ai presidenti di Regione. Presente anche la Repubblica di San Marino, oggi all'incontro inaugurale c'erano i Segretari di Stato agli Esteri Luca Beccari, alle Finanze Marco Gatti, all'Industria Fabio Righi e all'Istruzione Andrea Belluzzi. Il Segretario di Stato Beccari sarà poi protagonista dell'incontro di giovedì, dal titolo “Una nuova visione per l'Europa”, col presidente del Parlamento europeo David Sassoli.

Incontro inaugurale affidato ad una personalità di spicco come Mario Draghi, già presidente della Banca Centrale Europea, affiancato da Bernard Scholz, neo presidente della Fondazione Meeting per l'amicizia fra i popoli. Un discorso decisamente pragmatico e da statista, quello di Draghi che non fa parte dell'agone politico in senso stretto, nonostante il suo nome sia stato spesso tirato in ballo, come presidente del Consiglio quale figura di garanzia, o come successore del presidente della Repubblica. “Dobbiamo accettare l'inevitabilità del cambiamento con realismo – ha detto, riferendosi alla pandemia che ha causato incertezza e crisi, non solo economica – almeno finché non sarà trovato un rimedio, dobbiamo adattare i nostri comportamenti, senza rinnegare i nostri principi. Non dobbiamo essere controllati dall'incertezza, o perderemmo la strada. Ha parlato molto dei giovani, che dovranno ripagare il debito mastodontico creato dalla pandemia, “privare i giovani del futuro – ha detto, scatenando l'applauso – è una delle più alte forme di disuguaglianza”.


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