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Mario Draghi si è dimesso: "La maggioranza di unità nazionale non c'è più"

Lo strappo del M5S, che non ha votato Decreto Aiuti e fiducia, per il presidente è stato "un fatto molto significativo dal punto di vista politico"

di Francesca Biliotti
14 lug 2022

Il M5S non ha votato la fiducia in Senato e il presidente del Consiglio è salito al Quirinale per riferire al capo dello Stato Mattarella, e poco dopo, durante il Consiglio dei ministri, si è dimesso. Ci ha pensato su per un mezzo pomeriggio, poi Mario Draghi ha deciso di dimettersi. Quello che era accaduto in mattinata, ha scritto in una nota, sono un fatto troppo significativo dal punto di vista politico e la maggioranza di unità nazionale non c'è più.

Cosa è accaduto: come annunciato da Giuseppe Conte, il Movimento 5 Stelle ha lasciato l'aula del Senato al momento di votare il Decreto Aiuti, e dunque non ha partecipato nemmeno alla fiducia, che a Palazzo Madama non può essere separata dal voto del decreto. Ecco l'annuncio della capogruppo Maria Domenica Castellone. Per il Movimento non si possono dare pieni poteri al sindaco di Roma per realizzare il termovalorizzatore, e ci sono timori anche sulla tenuta del reddito di cittadinanza. Ecco perché ha detto no al Decreto Aiuti, che poi però passa lo stesso con 172 sì e 39 no. 20 miliardi di aiuti a famiglie e imprese. Lo ricordava anche il capogruppo della Lega.

Le mosse di Mario Draghi sono state di congelare la prevista riunione del consiglio dei Ministri per salire subito al Quirinale e parlare al presidente della Repubblica Mattarella, dov'è rimasto un'ora. Il governo si è riunito alle 18.15 dove, presumibilmente, il presidente del Consiglio ha parlato francamente ai suoi ministri. Poi la nota ufficiale: “Questa compattezza – scrive – è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi, ma queste condizioni non ci sono più”. Ora le prossime mosse spettano al presidente della Repubblica.

Nel video l'intervento in Senato di Maria Domenica Castellone, capogruppo M5S, e l'intervista a Massimiliano Romeo, capogruppo Lega





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