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Marmolada: aumentano i dispersi. Gli inquirenti: "una carneficina"

4 lug 2022
Foto Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico
Foto Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico

I vigili del fuoco hanno presidiato tutta la notte con i droni la zona del crollo in Marmolada e tra poco si alzeranno in volo anche i droni del Soccorso alpino del Trentino. Nel frattempo a Canazei sono arrivati due gruppi di parenti di vittime e dispersi, che sono saliti di numero: sarebbero almeno 20.

Le vittime sono tutte al Palaghiaccio di Canazei, dove è stata allestita la camera ardente e dove i parenti, in mattinata, inizieranno il doloroso rito dei riconoscimenti dei corpi. Al momento sono 6 i decessi confermati: tre italiani, un cecoslovacco, più un uomo ed una donna non ancora identificati, ma il bilancio è verosimilmente destinato ad aggravarsi. 

La valanga sulla Marmolada è "un disastro inimmaginabile, una carneficina tale che solo difficilmente ci permetterà di identificare con esattezza l'identità delle vittime perché i corpi sono stati smembrati" dalla colata di ghiaccio e sassi. Lo riferiscono gli inquirenti all'ANSA. Secondo quanto è stato finora ricostruito la valanga ha travolto due cordate da sei alpinisti. Tra le vittime ci sarebbero anche le guide




La massa di materiale staccatosi ieri dal ghiacciaio della Marmolada è scesa da una velocità di 300 chilometri l'ora. È quanto hanno accertato i tecnici del Soccorso Alpino che hanno mappato tutta l'area della montagna in cui si è verificato il crollo del seracco. Una parte consistente del ghiacciaio è ancora attaccata alla montagna: si tratta di un fronte di ghiaccio di 200 metri con un'altezza di 60 metri ed una profondità di 80 metri. Se si volesse fare un termine di paragone, dicono gli esperti, si tratta dell'equivalente di due campi di calcio colmi di ghiaccio. Il tutto esposto a 45 gradi di pendenza. Il materiale che si è staccato è invece esteso su un fronte di due chilometri sulla via normale ad un'altezza di circa 2.800 metri: e questo significa, appunto, che la massa di materiale staccatosi ha percorso almeno 500 metri con una velocità stimata dai tecnici pari a 300 km l'ora.

Le condizioni meteorologiche saranno determinanti per valutare l'intervento diretto dei soccorritori: il freddo e le basse temperature sono fondamentali per garantire un minimo di sicurezza alle operazioni, vista l'enorme quantità di ghiaccio pericolante sulla montagna. Per valutare come procedere sarà fondamentale la valutazione dei meteorologi di Arabba e Meteo Trentino.





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