Una partita del campionato Under 19 tra le compagini di Corpolò e Victoria, nel Riminese, è stata sospesa, sabato scorso, all'intervallo a causa delle minacce gravi proferite da diversi genitori, sugli spalti dello stadio di Corpolò, all'indirizzo di calciatori in campo, raggiunti da espressioni come "ti ammazzo" o "non torni a casa sulle tue gambe".
A darne notizia è l'edizione locale de 'Il Resto del Carlino' secondo cui il giudice sportivo della delegazione Figc di Rimini, ha documentato come adulti della squadra ospitante abbiano rivolto pesanti minacce, incluse minacce di morte, a due giocatori avversari minorenni durante la gara della categoria Juniores provinciale.
Nel referto ufficiale il giudice sportivo definisce i comportamenti "inaccettabili non solo nell'ambito calcistico ma anche del vivere civile" e sottolinea come contrastino "gravemente con la funzione educativa e di riferimento che i genitori hanno nei confronti dei minori". La tensione sugli spalti aveva raggiunto livelli tali da spingere l'arbitro a interrompere la partita per evitare che la situazione degenerasse in rissa. Inevitabili le sanzioni. Il Corpolò, padrone di casa, è stato multato di 200 euro "per avere alcuni genitori dei tesserati impegnati in campo pesantemente minacciato, anche di morte, due calciatori avversari, entrambi minori d'età" mentre il Victoria ha ricevuto un'ammenda di 100 euro per "due tesserati che hanno risposto alle minacce e provocazioni".
La partita non è stata annullata ma ricalendarizzata: riprenderà dalla seconda frazione con il risultato iniziale Corpolò 0-Victoria 1. E senza pubblico: né genitori né tifosi sugli spalti. Il giudice sportivo ha adottato questa misura a seguito della tensione crescente durante il match dello scorso fine settimana. Non è escluso che la vicenda abbia ulteriori sviluppi sul piano della giustizia ordinaria nel caso in cui i genitori dei minori coinvolti decidessero di sporgere querela per le minacce rivolte ai loro figli.