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Niente plastica monouso e stop alle sigarette sulla battigia, come cambia la spiaggia di Rimini

Costi maggiori per gli esercenti, ma i bicchieri di plastica rigidi sono utilizzabili fino a 100 volte: "Una svolta utile per la salvaguardia dell'ambiente"

di Filippo Mariotti
2 lug 2019
Il bagnasciuga di Rimini
Il bagnasciuga di Rimini

Accendere una sigaretta in riva al mare e, ancora peggio, gettare a terra il mozzicone ora può costare caro: fino a 1.032 euro. È uno dei risultati ottenuti dall'ordinanza balneare 2019 che ha fra i principali obiettivi anche il divieto di utilizzo della plastica monouso. Altro provvedimento, l'obbligo dell'illuminazione della spiaggia nelle ore notturne dove, dall'una alle cinque, non sarà possibile accedere.

Svolta “green” dunque negli stabilimenti balneari di Rimini con regole che sembrano essere state ben accolte sia dagli utenti che dai titolari di bar, ristoranti e chioschi sulla spiaggia. A partire da ieri, le cannucce e i bicchieri che utilizzeremo sono di materiale compostabile – ad esempio in amido di mais - o di plastica rigida, riutilizzabile e lavabile fino a 100 volte. “Costano anche 3 volte in più rispetto ai soliti bicchieri di plastica – puntualizzano alcuni gestori -, ma è anche vero che lo stesso bicchiere può essere riutilizzato, quindi il costo viene facilmente ripagato”.

Molti titolari sposano la causa plastic-free: “Se vogliamo continuare a vivere su questo pianeta, è necessario ridurre l'utilizzano della plastica e siamo ben felici di contribuire anche noi”. Parole che testimoniano un deciso cambio di mentalità, condiviso anche dai fruitori dei bar che, dopo aver bevuto il loro drink – raccontano i gestori - “tornano qui a portarci le pile dei bicchieri usati”.

Poi ci sono anche voci fuori dal coro, come riporta il Corriere Romagna, di gestori che faticano a rifornirsi di materiali biodegradabili, ponendo inoltre il problema dello smaltimento delle scorte che “non possono semplicemente scomparire”.


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