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Niente zone gialle fino al 30 aprile: l'orientamento del governo

Occupazione ospedaliera ancora a livello di guardia. Ma crollano i contagi tra gli operatori sanitari, grazie alla vaccinazione

di Francesca Biliotti
26 mar 2021
I dati in Italia
I dati in Italia

Nonostante la lieve discesa dell'indice di trasmissibilità del contagio, Rt, che però resta superiore a 1, e i conseguenti primi segnali di stabilizzazione, il governo sembra orientato a non consentire zone gialle fino al 30 aprile: ammesse solo zone arancioni o rosse. Anche il monitoraggio settimanale dell'Iss conferma prudenza: le terapie intensive sono occupate per il 39% da pazienti Covid, contro il 36% della scorsa settimana. La buona notizia arriva dai contagi agli operatori sanitari, drasticamente diminuiti. Stabili i contagi, poco meno di 24mila l'incremento (23.987), su 354mila tamponi (354.982); aumentano di poco terapie intensive (3.628, +8) e altri ricoveri ordinari (28.472, +48), così come non diminuiscono le vittime, 457 da ieri.




In Emilia Romagna poco meno di 2.400 nuovi positivi (2.391), con una incidenza del 7,4% sui tamponi eseguiti (32.068). Sfiorano i 400 i ricoverati in terapia intensiva (399, -3), superano i 3.500 quelli negli altri reparti Covid (3.515, -40); 46 le vittime, 3 a Rimini, tutte donne (una di 74, due di 91 anni), e dove i contagi sono +218 (129 sintomatici). Non va meglio in Germania, dove il ministro della Salute ha paventato la possibilità che a questo ritmo di crescita dei contagi il sistema sanitario, per metà aprile, sarà al limite delle sue possibilità. In Messico superati 200 mila morti per coronavirus, sono il terzo Paese al mondo per numero di vittime, dietro solo a Stati Uniti e Brasile.


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