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Novafeltria: simulano la rottura dello specchietto e chiedono danni. Denunciati due truffatori

29 set 2020
Carabinieri Novafeltria
Carabinieri Novafeltria

Un 50enne di Novafeltria è rimasto vittima della cosìdetta “truffa dello specchietto”, ad opera di una coppia residente nel siracusano.

L'uomo, a fine agosto, stava percorrendo la strada che dall’Ospedale civile di Novafeltria porta verso il centro, quando ha sentito un rumore. Alle spalle si è trovato un autovettura, una Fiat Doblò marrone, guidata da un 32enne e una 30 enne residenti a Noto (SR), che gli hanno chiesto di accostare. I due hanno incolpato il 50enne di aver rotto lo specchietto retrovisore del loro veicolo e di aver proseguito la marcia senza fermarsi.

Per riparare il danno, in realtà procurato in precedenza dal duo, è stato chiesto al residente cento euro di risarcimento danni, pagati immediatamente. I due si sono quindi allontanati senza identificarsi, ma l'uomo ha comunque preso la targa parziale del loro mezzo e, resosi conto della situazione, ha presentato denuncia ai Carabinieri.

Da un controllo incrociato i due sono stati identificati e denunciati per “truffa in concorso”. È emerso che all'attivo avevano diversi reati attuati con lo stesso “modus operandi”. Oltre al deferimento è scattata anche la richiesta dell’emissione di un divieto di ritorno nel Comune di Novafeltria.

'L’Arma di Novafeltria – si legge in una nota - rammenta come avviene questo genere di truffe: gli impostori scelgono l'autovettura della vittima tra persone anziane o sole alla guida . A questo punto, lanciano contro la carrozzeria del veicolo in transito un oggetto che provochi un rumore forte per poi mettersi al suo inseguimento suonando insistentemente il clacson. La vittima a quel punto pensa di aver urtato inavvertitamente l’auto dell’inseguitore e quando si ferma, per verificare cosa possa essere accaduto, viene incolpata dal truffatore di avergli rotto lo specchietto retrovisore, mentre solitamente un complice chiude quello destro dell’auto della vittima, per rendere la storia più credibile. Inoltre i due rimproverano la persona di aver proseguito la marcia senza fermarsi. A questo punto, di fronte al naturale smarrimento del malcapitato di turno, i malviventi cambiano subito atteggiamento e si mostrano concilianti, pronti a risolvere bonariamente la questione, senza ricorrere alle assicurazioni. Così, con la consegna di qualche centinaio di euro in contanti, tutto viene "risolto".  Si rammenta di prestare la massima attenzione ed in caso di avvenimenti del genere è utile chiamare immediatamente telefonicamente il numero di emergenza “112 “ avvisandoci dell’accaduto'.


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