
Dopo mesi di accertamenti e sviluppi inattesi, la Procura di Rimini sarebbe ormai prossima a chiudere uno dei casi più intricati degli ultimi anni, caratterizzato da continui colpi di scena e da una lunga serie di incidenti probatori utili a raccogliere elementi ritenuti decisivi per l’inchiesta.
Tra questi, un peso rilevante hanno assunto le recenti dichiarazioni di Manuela Bianchi, che hanno collocato Louis Dassilva sul luogo del delitto proprio la mattina in cui fu scoperto il corpo senza vita della suocera. Una testimonianza che ha ulteriormente aggravato la posizione dell’ex amante, da tempo unico indagato per l’omicidio della 78enne Pierina Paganelli.
Per il pubblico ministero Daniele Paci, che ha seguito passo dopo passo le indagini insieme alla Squadra Mobile di Rimini, non ci sono dubbi: l’autore materiale del delitto sarebbe proprio Dassilva. Quanto a Manuela Bianchi, secondo l’accusa, avrebbe fornito un aiuto per ostacolare le indagini, tanto da finire a sua volta iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di favoreggiamento personale. L’avviso di conclusione delle indagini, che precede la richiesta di rinvio a giudizio, dovrebbe arrivare entro venerdì 16. Intanto, sabato scorso Dassilva ha lasciato l’ospedale Infermi di Rimini, dove era stato ricoverato in seguito a uno sciopero della fame e della sete intrapreso per protesta, facendo rientro in carcere.
Oggi una manifestazione di solidarietà a suo favore, davanti al Tribunale di Rimini. A promuovere l’iniziativa un canale YouTube che da mesi segue con attenzione il caso di via del Ciclamino. La mobilitazione, regolarmente autorizzata dalla Questura, nasce dal crescente supporto sui social per Dassilva, che molti utenti ritengono estraneo al delitto. Nessun coinvolgimento diretto nella manifestazione da parte dell’indagato né dei suoi legali, Riario Fabbri e Andrea Guidi.
Il 22 maggio invece i giudici del Riesame di Bologna dovranno esprimersi per la terza volta sulla sussistenza delle misure cautelari a carico del 35enne senegalese.