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Pd-M5S, Conte resiste. "Passi avanti" dicono i partiti dopo l'ultimo vertice a Palazzo Chigi

Giornata di fibrillazioni, iniziata col presidente incaricato a colloquio al Quirinale. In serata stato maggiore dei 5Stelle in riunione

di Francesca Biliotti
31 ago 2019

E' stata un'altra giornata di oscuramenti e schiarite, sulle montagne russe, iniziata con la visita, inattesa, di Giuseppe Conte, presidente del Consiglio incaricato, al presidente della Repubblica Mattarella. Un lungo colloquio, durato quasi un'ora e mezzo. Alcune voci parlamentari a quel punto parlavano di alta tensione, con Conte quasi disposto a rinunciare. Ma poi nulla di tutto questo è stato confermato, probabilmente si è trattato di uno incontro informativo sull'andamento della trattativa, anche alla luce delle difficoltà emerse ieri, ossia le parole di Luigi Di Maio apparse molto dure, quasi un ultimatum, nel caso in cui non fossero stati accolti dal Pd i 20 punti programmatici richiesti, quando fino a quel momento si era sempre parlato di 10. Il Pd, a più voci, ha fatto sapere di non poter tollerare alcun ultimatum. Il Colle, com'è noto, esige tempi brevi per risolvere la crisi. Dopo l'incontro al Quirinale, Conte ha visto anche i capigruppo di Pd e M5S a Palazzo Chigi. Al termine, i toni sembravano più distesi. Passi avanti dunque, confermati anche dai capigruppo 5Stelle, ma chiarimenti sono ancora necessari, soprattutto sulle parole di Di Maio, che nel pomeriggio ha anche riunito lo stato maggiore dei 5Stelle, in un appartamento privato nel centro di Roma, per fare il punto della situazione.

Nel video le interviste a Graziano Delrio e a Andrea Marcucci, capigruppo di Pd alla Camera e al Senato


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