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Pedopornografia, maxi-operazione della Polizia Postale. Materiale divulgato anche a Forlì

Due i gruppi WhatsApp sotto la lente degli ispettori

di Filippo Mariotti
21 giu 2019
Foto: Fanpage
Foto: Fanpage

Le indagini, con relative perquisizioni, hanno preso avvio dopo la denuncia della madre di un adolescente che si era accorta della presenza nello smartphone del figlio di immagini erotiche di minori pubblicate su due gruppi WhatsApp, ai quali il figlio aveva aderito, chiamati "Tana della Luna" - da cui il nome dell'operazione - e "scoobyDank", che inizialmente condividevano immagini e video di torture, suicidi e simili.

La Polizia Postale ha acquisito il contenuto dello smartphone, che la donna ha consegnato spontaneamente, e quello dei gruppi Whatsapp, individuando così circa 300 persone che vi avevano aderito e riuscendo ad identificare quelle che avevano divulgato o richiesto video e immagini di pornografia minorile, con vittime anche in età infantile.

L'operazione - sottolineano gli investigatori - ha messo in luce la gravità di un fenomeno, quello della diffusione di materiale pedopornografico da parte di adolescenti, che cercano e si scambiano tra loro il materiale. Cinquantuno persone, tra le quali 30 minorenni, sono così indagate in numerosi province italiane, tra le quali Forlì, dalla Procura Distrettuale e quella per i Minorenni di Catania.


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