Verrà rimpatriato il primo foreign fighter arrestato in Italia grazie alla legge introdotta nel 2015, il 29enne tunisino Noussair Louati sbarcato a Lampedusa nel 2011. L'uomo fu fermato dalla polizia il 22 aprile 2015 a Ravenna, la città dove viveva con la ex compagna italiana e la figlia piccola. Il nulla osta all'espulsione, come conferma l'avvocato Francesco Furnari, gli è giunto nel carcere di Sassari dove sta scontando una condanna per droga avendo già espiato i 3 anni e mezzo per l'adesione all'Isis, avvenuta soprattutto attraverso Facebook. A chiedere il rimpatrio, secondo quanto riporta Il Resto del Carlino, era stato lo stesso Louati. La polizia lo aveva intercettato in zona Darsena di città dopo che aveva provato in tutti i modi a raggiungere i campi di battaglia in Siria.
Dal carcere di Torino, Louati si era detto poi pentito, parlando di persone che gli avevano fatto il lavaggio del cervello sul web anche grazie a un suo momento di debolezza legato all'uso di droghe. In una intercettazione del Natale 2017 disposta dalla Dda di Genova su un 30enne marocchino suo compagno di cella a Sassari, Louati si era invece vantato di essere il primo foreign fighter italiano (era stato bloccato subito dopo l'entrata in vigore della specifica legge) e di venire da Ravenna, città che aveva definito capitale dei foreign fighter.