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Reggio Emilia: bimbo morto dopo circoncisione, genitori indagati

24 mar 2019
Ospedale di Scandiano
Ospedale di Scandiano
Un intervento di circoncisione, fra le mura di casa, è risultato fatale. La tragedia ha come vittima un bimbo di appena cinque mesi, deceduto nella notte tra venerdì e sabato in ospedale a Bologna. A praticargli l'intervento a Scandiano, un paesino del Reggiano, sarebbero stati gli stessi genitori, di origine ghanese, ora indagati per omicidio colposo.

Secondo quanto ricostruito, le condizioni del bambino sarebbero subito diventate critiche e i familiari l'hanno portato all'ospedale di Scandiano, dove sarebbe arrivato già in condizioni disperate, in arresto cardiocircolatorio e con una forte emorragia. Una situazione giudicata gravissima dal personale sanitario che ha richiesto l'intervento dell'elisoccorso per trasferire d'urgenza il paziente al Sant'Orsola di Bologna dove però non c'è stato nulla da fare: è morto nella notte.

Allertati dall'ospedale di Scandiano, i carabinieri di Reggio Emilia continuano le indagini nel massimo riserbo. Sarà l'inchiesta ora ad accertare le responsabilità di quanto accaduto. I genitori saranno ascoltati nei prossimi giorni e la salma del bimbo è a disposizione per l'autopsia che il pm deve ancora fissare.

Fortemente colpito dalla tragedia il comune di Scandiano. Il sindaco Alessio Mammi (Pd) parla di un "fatto gravissimo" e auspica giustizia per i responsabili, sottolineando che sul territorio ci sono "servizi molto capillari che consentono di fare simili interventi in sicurezza". I bimbi che subiscono la pratica clandestinamente corrono infatti il rischio di contrarre infezioni ed emorragie che possono diventare letali.

Per motivi culturali, religiosi o igienici tra i 4000 ed i 5000 bambini stranieri ogni anno in Italia vengono circoncisi. Le operazioni clandestine, sottolinea Foad Aodi - fondatore dell'Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) - a dicembre erano "più del 35% a livello nazionale", poi sono "scese in questi tre mesi al 25% dopo la tragica morte del bambino a Monterotondo". La Grande moschea di Roma ha lanciato un appello ai musulmani in Italia affinché si avvalgano unicamente di strutture sanitarie pubbliche o private per svolgere la circoncisione rituale.

fm

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