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Riccione, giovane madre fugge con la figlia per sfuggire al compagno violento: arrestato 26enne

Dopo anni di maltrattamenti, la donna riesce a scappare e trovare rifugio in un negozio. L'uomo bloccato dai carabinieri e trasferito in carcere

8 feb 2025
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Un drammatico episodio di violenza domestica è stato fermato in extremis a Riccione, dove una giovane madre poco più che ventenne è riuscita a fuggire con la figlia di un anno e mezzo dal compagno violento, un 26enne riminese con precedenti penali. Per almeno due anni, come raccontano i quotidiani locali, la donna ha vissuto un incubo fatto di continue aggressioni fisiche e psicologiche, minacce di morte e violenze anche sulla bambina.

Mercoledì scorso, la situazione è degenerata nella camera di un residence di Riccione, dove la coppia viveva con la figlia. Durante l’ennesima lite, il 26enne ha rotto il cellulare della compagna, tagliato con le forbici i vestiti suoi e quelli della bambina, minacciando di ucciderle entrambe con un coltello da 20 centimetri. Ha poi sollevato la figlia per il collo e l’ha scaraventata sul letto con violenza, rischiando di farle male gravemente. Poi ha costretto la compagna a inginocchiarsi per chiedergli scusa, minacciandola di morte.

Approfittando di un momento in cui lui si era addormentato, la giovane è fuggita con la bambina in braccio, raggiungendo un negozio in viale Dante per chiedere aiuto. Il commerciante, comprendendo la gravità della situazione, l’ha nascosta nel magazzino e ha chiamato i carabinieri. Pochi minuti dopo, l’uomo, svegliatosi e resosi conto della fuga, si è lanciato dal balcone del residence ed è corso verso il negozio, urlando e cercando di entrare con la forza.

L’intervento tempestivo dei carabinieri ha evitato il peggio: il 26enne è stato fermato sulla soglia del negozio e portato in caserma, dove è stato poi arrestato per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate su disposizione del PM Luca Bertuzzi. Durante la perquisizione della stanza del residence, i militari hanno trovato e sequestrato il coltello con cui l’uomo minacciava la compagna.

In caserma, la giovane ha raccontato il suo calvario: per anni era stata picchiata, anche durante la gravidanza, fino a farla sanguinare. Le percosse avvenivano ovunque, persino in auto e alla presenza della madre dell’uomo, che non era mai intervenuta. Anche la figlia subiva violenze: il 26enne la colpiva con schiaffi e sculacciate, considerandoli un metodo educativo.

La donna e la bambina sono state portate all’ospedale di Rimini, dove i medici hanno riscontrato lividi sul volto e sul corpo, assegnando loro una prognosi di 10 giorni. Ora sono finalmente al sicuro, mentre per il 26enne si sono aperte le porte del carcere di Pesaro.





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