COVID-19

Rimini: avvocato deposita denuncia in Procura per far luce sull'origine e la diffusione della pandemia

Dito puntato contro le Autorità cinesi. Ad assistere l'avvocato Paolo Righi i colleghi milanesi Pantano e Contini. Questa mattina una conferenza stampa per spiegare le ragioni dell'iniziativa legale

Sicuramente una denuncia fuori dall'ordinario; nella quale i presunti colpevoli, di un danno di incommensurabile gravità, vivono addirittura dall'altra parte del pianeta. Del resto proprio dall'Asia è arrivato il flagello del Covid-19. Effetti della globalizzazione, si potrebbe dire; e proprio in quest'ottica si può inquadrare l'iniziativa legale dell'avvocato riminese Paolo Righi, che nel documento depositato questa mattina in Procura, punta il dito, testualmente, contro “persone allo stato non identificabili, anche rappresentanti di vari enti ed organi della Repubblica Popolare Cinese”. L'accusa è aver contribuito “in maniera decisiva” alla diffusione dell'epidemia, con l'inevitabile corollario di lutti e sofferenze. E questo partendo da una considerazione: che il coronavirus fosse già presente da tempo in Cina, e che nella prima fase fosse stata invece occultata l'esistenza della malattia. Pandemia che ha danneggiato enormemente anche Rimini, ha ricordato l'avvocato Righi. Insieme a lui, in conferenza stampa, i colleghi milanesi Pasquale Pantano e Davide Contini: “difensori di persona offesa”. Una battaglia contro i mulini a vento, in apparenza. Ma la questione è di principio. Si intende infatti portare all'attenzione dell'opinione pubblica una norma consuetudinaria del diritto internazionale che imporrebbe a tutti gli Stati di astenersi dall'esercizio della propria giurisdizione nei confronti degli altri Paesi.

Nel servizio l'intervista all'Avvocato Paolo Righi

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