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Rimini: commerciante morì cadendo a terra, turista russo assolto dall'accusa di omicidio

di Filippo Mariotti
9 lug 2019
I controlli della Polizia davanti al negozio
I controlli della Polizia davanti al negozio

Il 9 agosto 2016 un commerciante riminese di 74 anni, Serafino Sammarini, era morto dopo un litigio con due turisti dell'est Europa. L'uomo, che gestiva un negozio con la moglie a Marebello, era deceduto dopo essere caduto sul marciapiede. Impatto che gli aveva procurato una fatale emorragia cerebrale. La Procura aveva aperto un fascicolo per omicidio preterintenzionale. Ora il 59enne turista russo è stato assolto dalla Corte d'Assise di Rimini con formula piena, come riporta il Corriere Romagna, perché il fatto non costituisce reato, quindi la formula assolutoria riconosce la sussistenza della spinta ma, in pratica, l'uomo non aveva intenzione di fare male.

In attesa delle motivazioni della sentenza, si ipotizza che il giudice abbia ritenuto che la condotta del turista non potesse configurare né il reato di percosse né di lesioni personali e che si trattasse di una spinta esercitata semplicemente per allontanarlo, nel culmine del diverbio scattato perché la moglie del 59enne, entrata nel negozio, si era messa a scattare foto e a estrarre profumi dalle loro confezioni, senza chiedere il permesso alla titolare. Da qui ne era nato un diverbio con Sammarini che aveva seguito la turista per chiederle di cancellare le fotografie. Era così intervenuto il marito della cliente che, voltandosi, ha provocato la caduta del gestore. Il russo, medico di professione, - che doveva camminare sorreggendosi ad un bastone - avrebbe anche tentato di rialzarlo. E questo testimonierebbe l'assenza di cattive intenzioni


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